Focus sulla Cina: l’analisi di Pictet

A cura di Pictet Am
Parlare di quanto siano grandi la Cina e la sua produzione manifatturiera è ormai diventato un cliché. A titolo esemplificativo, circa un prodotto manifatturiero su quattro viene prodotto in Cina. Oggi i politici cinesi si stanno incamminando verso un sentiero che dovrebbe portare a ridurre il livello di debito e ribilanciare l’economia del Paese. La vera domanda è: quanta crescita verrà sacrificata per ultimare questo processo?
Cosa significano le politiche cinesi per la crescita del Paese? Gli interventi politici presentati durante il diciannovesimo  Congresso Nazionale tenutosi lo scorso mese, finalizzati secondo Xi Jinping a generare una “vita migliore” per l’economia e la popolazione cinese, suggeriscono una crescita più lenta, ma, in compenso, puntano ad un futuro più sostenibile per la Cina. Guardando alle aree di manovra le due iniziative espansive sembrerebbero ambiziose, ma non abbastanza da neutralizzare l’impatto di quelle più restrittive.
Il livello del debito potrebbe causare una crisi? Attualmente, a quota 250% del PIL, il peso del debito cinese potrebbe essere significativo, ma rimane ancora sotto controllo. I principali rischi sono la liberalizzazione nel settore finanziario e l’ampliamento del conto capitale della bilancia dei pagamenti cinesi, che sono stati i catalizzatori delle precedenti crisi finanziarie nei Paesi Emergenti. Tuttavia, ci sono dei fattori attenuanti, tra cui di seguito i più importanti:

•   Il Governo controlla sia i principali creditori (grandi banche) che i principali debitori (due terzi del debito societario fanno capo a imprese pubbliche possedute dallo Stato)

  • Il debito cinese è essenzialmente detenuto all’interno del Paese.

Cosa sta facendo la Cina per gestire il proprio livello di indebitamento? Politiche monetarie più restrittive hanno contribuito a mitigare i rischi dovuti al peso del debito cinese. Dalla fine dell’anno scorso, le autorità di politica monetaria hanno permesso una continua crescita dei tassi di interesse nel mercato monetario. Come risultato, i tassi di interesse sono rimbalzati rispetto ai loro minimi di ottobre 2016.
Tali interventi di politica monetaria restrittiva aiutano ad ancorare le aspettative sul Renminbi, anticipando il ciclo restrittivo sui tassi di interesse americani attraverso il contenimento dello spread tra i tassi d’interesse cinesi e quelli americani.
Quali tassi di crescita possiamo aspettarci per i prossimi decenni?  L’economia cinese sta diventando sempre più matura: la Cina è diventata il terzo mercato del debito più grande al mondo, la seconda più grande economia e, dal 2010, il più grande produttore. Tuttavia, il suo settore privato è sovra- indebitato. E la storia insegna che ciò conduce a tassi di crescita futuri più bassi.
Che livello di crescita possiamo quindi aspettarci in futuro? Abbiamo ipotizzato quale potrebbe essere la traiettoria della crescita secondo tre modelli di calcolo: i livelli di indebitamento sette anni prima e sette anni dopo rispetto al picco, il PIL pro capite e i fattori della produzione.
Tutti gli approcci suggeriscono un tasso di crescita tra il 4% e il 5% per i prossimi 5-7 anni. Ci aspettiamo, quindi, che i livelli di crescita saranno più bassi negli anni a venire a partire dal prossimo, mentre dovrebbe continuare il ribilanciamento dell’economia dagli investimenti verso i consumi.

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