Abi-Cerved: calano le sofferenze, ma i default restano elevati nel lungo periodo

IL 2016 è stato il primo anno dopo l’inizio della crisi in cui i tassi di ingreso in sofferenza per le imprese si sono ridotti in ogni settore economico. E la tendenza è quella di un miglioramento nel prossimo biennio (2017-2018). Eccezion fatta per le aziende del sud Italia, che nel 2016 restano sui livelli di crisi. Questo è quanto emerge dall’ultimo Outlook Abi-Cerved sulle sofferenze delle imprese per 64 cluster di società non finanziarie.

I dati dell’outlook mostrano un importante calo nei flussi di prestiti deteriorati nel 2016, dovuto alla diminuzione dei crediti che gli istituti devono catalogare come probabili inadempienze o crediti scaduti. In particolare, in termini di importi, il tasso di ingresso in sofferenza per le società non finanziarie si è attestato a giugno del 2016 al 3,9%, in deciso calo rispetto al 2015 (4,4%) e ai massimi di fine 2013 (4,8%). Più contenuto il calo in termini di numeri: il tasso si attesta al 3,8%, un decimo di punto in meno rispetto all’anno precedente.

Sul lungo periodo, il livello dei default resta alto, più che nel periodo pre-crisi. Il miglioramento è però in atto e in accelerazione nella seconda metà dell’anno. In termini di numeri, il tasso di ingresso in sofferenza è atteso a 3,6 punti percentuali a fine 2016 (contro il 3,8% a fine 2015). Nel Sud il tasso è atteso al 5,2%, allo stesso livello dell’anno precedente, mentre nel resto d’Italia tra 2015 e 2016 i tassi si riducono di 2-3 decimi percentuali.

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