Azionario Asia ancora attrattivo, pesano le incertezze politiche

a cura di Lemanik
“L’Asia continua a essere il principale motore della crescita globale, contribuendo per oltre il 50% all’espansione economica mondiale. L’attrattività dei mercati asiatici viene però in parte oscurata della tensione geopolitica tra la Corea del Nord e gli Usa: una guerra in Asia metterebbe infatti a rischio la già lenta ripresa della crescita globale dopo la grande crisi finanziaria”. È l’analisi di Marcel Zimmermann, gestore del fondo Lemanik Asian Opportunity.
I risultati che contraddistinguono l’area asiatica, insieme alla ripresa in Europa, compensano il ridimensionamento delle aspettative di crescita negli Stati Uniti. Quanto sta avvenendo in Corea del Nord getta però oscurità su questo contesto positivo, sebbene è presumibile che alla fine il conflitto sarà risolto attraverso attente azioni diplomatiche. Anche la Cina, d’altronde, sarebbe in favore di una soluzione di questo tipo. Intanto, in autunno a Pechino ci saranno le elezioni dello Standing Committee, che porteranno al cambio di cinque dei sette membri totali. Questa elezione è importante per Xi Xinping, in cerca di un ulteriore consolidamento del proprio potere. Parallelamente anche in Giappone il primo ministro Abe ha chiamato alle urne il popolo del Sol Levante per le elezioni anticipate del 22 Ottobre. Come spesso accade, l’incertezza che caratterizza il periodo pre-elettorale contribuisce a creare volatilità sui mercati.
“Dal punto di vista economico e finanziario, i mercati asiatici rimangono comunque attrattivi sia per le valutazioni che li caratterizzano singolarmente, sia in base alle valutazioni molto attrattive nei confronti del resto del mondo” spiega Zimmermann. “Attualmente, consideriamo caro il mercato azionario Usa a livello di valutazioni nel medio termine, mentre l’Europa è ancora caratterizzata da un buon potenziale di rivalutazione grazie alla ripresa economica. In Asia vediamo invece le valutazioni ancora più attrattive in un contesto di crescita superiore al resto del mondo”.
La virata dell’economia cinese verso i settori legati ai servizi contribuisce ad aumentare ulteriormente il potenziale dei consumi domestici. In Giappone, la politica di Abe comincia ad avere effetti positivi: l’inflazione e le aspettative inflazionistiche dei consumatori stanno salendo, mentre grazie al Corporate Governance Act le società quotate in borsa sono state indotte a dimostrarsi più responsabili verso gli azionisti. In Corea del Sud e a Taiwan le più grandi aziende legate al settore tecnologico approfittano intanto degli importanti sviluppi nell’ambito dell’Internet of Things (IOT), dell’Intelligenza artificiale (AI) e dei Sistemi avanzati di assistenza di guida (ADAS).
“Ci troviamo di fronte a uno scenario generalmente interessante” conclude Zimmermann. “Restano però alcune situazioni – ci auguriamo temporanee – che pesano e non rendono giustizia alle valutazioni in un contesto di medio-lungo termine molto attrattivo”.

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