Azioni, in sottopeso sul Regno Unito, sovrappeso sull’Eurozona

A cura di Ubs Wealth Management
Eurozona. Sovrappesiamo le azioni dell’eurozona. L’attività economica nella regione rimane relativamente sostenuta, a fronte di un contesto macroeconomico positivo su scala globale. Questo quadro dovrebbe favorire un continuo miglioramento delle dinamiche di crescita degli utili, poiché le aziende benefciano del rafforzamento dell’economia interna e di un’elevata esposizione al ciclo della crescita mondiale. Ci aspettiamo inoltre che la BCE mantenga un orientamento di politica monetaria complessivamente accomodante. È probabile che il prossimo autunno, nel contesto della solidità dell’economia della regione, l’istituto di Francoforte annunci una riduzione degli acquisti di obbligazioni nel 2018. I nostri settori preferiti sono energia, fnanza e telecomunicazioni.
Regno Unito. Sottopesiamo le azioni del Regno Unito rispetto a quelle dell’eurozona. Le valutazioni nei due mercati sono simili e sostanzialmente in linea con le medie di lungo periodo,  ma le prospettive di utile ci sembrano nel complesso negative per le aziende britanniche e positive per quelle dell’eurozona. Il supporto fornito dalla debolezza della sterlina è sopravvalutato e dovrebbe scomparire del tutto entro il 3T17 o il 4T17. La crescita degli utili sarà trainata per tre quarti dalla ripresa dei proftti nel settore delle materie prime. Tuttavia, la debolezza registrata a inizio anno dai prezzi delle commodity sottostanti accresce i rischi per le stime di utile del 2017. L’economia del Regno Unito ha cominciato a rallentare, con un impatto negativo sulle società esposte per il 30% ai ricavi nazionali.
Svizzera. Nel nostro portafoglio globale siamo neutrali sulle azioni svizzere. Dopo una fase di ribasso durata due anni, quest’anno gli utili delle aziende locali dovrebbero riprendere quota. Le attese di consenso potrebbero però dimostrarsi troppo ottimistiche rispetto alla nostra previsione di una crescita degli utili intorno al 5% nel 2017 e 2018. A causa della composizione settoriale  difensiva del mercato elvetico, altre regioni potrebbero benefciare in misura maggiore della robusta espansione economica mondiale. Quest’anno i tassi di cambio rappresentano un fattore leggermente positivo. La compressione della crescita dei margini e dei ricavi registrata l’anno scorso nelle aree della fnanza, dei beni di consumo ciclici e delle aziende industriali genera una base di confronto favorevole per quest’anno. Il rendimento da dividendi appare favorevole, ma le valutazioni azionarie svizzere non ci sembrano particolarmente convenienti.
Giappone. Siamo neutrali sull’azionario giapponese. Per l’esercizio fscale 2017 (che termina a marzo 2018) prevediamo una crescita degli utili inferiore al 5%, dopo il 14% dell’esercizio fscale 2016. Per i prossimi 12 mesi ci attendiamo un cambio USDJPY sostanzialmente invariato, attorno a quota 110. È pertanto improbabile che i movimenti valutari sostengano gli utili aziendali. Riteniamo però che il rischio di ribasso del listino giapponese sia attenuato dagli acquisti azionari relativamente elevati da parte degli investitori locali, come la Bank of Japan (BoJ). Puntiamo sui titoli ad alto dividendo e sulle aziende che benefciano del rafforzamento dell’occupazione.
Emergenti. Nel nostro portafoglio globale siamo neutrali sulle azioni emergenti. Questi Paesi benefciano di un miglioramento dell’attività economica e della fducia nel settore manifatturiero. Gli utili aziendali stanno accelerando in tutte le regioni emergenti. Le azioni di queste piazze trattano a sconto rispetto a quelle dei listini sviluppati. Le tensioni geopolitiche, i potenziali attriti commerciali e la forza dell’USD rappresentano rischi al ribasso. I nostri mercati preferiti sono Cina, Indonesia, Tailandia, Messico, Russia e Turchia, mentre Taiwan, Malaysia, Filippine e Polonia si collocano in fondo alla classifica.

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