A cura di Arnaud Masset, analista di Swissquote
Con il rumore di sottofondo sulla visita di Trump a Davos, la prima riunione dell’anno della Bce rischia di passare quasi inosservata. L’Eurodollaro sta inanellando nuovi record a ritmo incessante con un consolidamento in corso in area 1,2415. Se sul mercato valutario si respira una calma apparente, non si può certo dire altrettanto sul mercato delle opzioni.
Infatti, la volatilità implicita con scadenza a una settimana sul cambio Eurodollaro è balzata al 10,73% (era al 7% una settimana fa). Guardando al differenziale molto alto tra volatilità sulle opzioni call e put 25 Delta (il cosiddetto risk reversal), osserviamo che le call sono leggermente meno a buon mercato delle put, tanto che il differenziale di volatilità implicita tra le due è a 0,435%, il che significa che il mercato è piuttosto rialzista sull’Eurodollaro.
Anche se non ci aspettiamo nulla di grandioso dal meeting di oggi, poiché è molto probabile che verranno mantenuti sia l’attuale livello dei tassi che il ritmo degli acquisti di titoli, gli investitori saranno comunque alla ricerca di ulteriori informazioni riguardanti le prospettive di politica economica. In altre parole, molti credono che sia arrivato il momento di aggiustare la forward guidance (ovvero il complesso delle indicazioni che la Bce fornisce agli operatori economici e di mercato) adattandola ad un contesto di crescita economica in accelerazione e un quadro inflazionistico in miglioramento.
Noi riteniamo che la BCE non abbia alcuna fretta di aggiornare la sua politica monetaria, specie considerando l’ascesa dell’Euro. Pertanto, Mario Draghi riserverà gli annunci importanti per l’incontro che si terrà a marzo, mentre potrebbe certamente rilasciare alcuni commenti positivi sull’andamento dell’economia europea tralasciando le considerazioni sul rafforzamento della moneta unica. Non si possono pertanto escludere eventuali rialzi sugli Euro cross.