Beni Stabili: la nuova Sicaf appesantisce il titolo

Beni Stabili scrive un altro capitolo nella riorganizzazione del patrimonio della famiglia Del Vecchio, preparandosi alla scissione del patrimonio immobiliare riconducibile a Telecom Italia, che sarà riunito nella principale Sicaf immobiliare italiana, dopo il via libera ricevuto da Banca d’Italia. In sostanza, entro marzo 2017 Beni Stabili conferirà alla nuova Sicaf il 100% degli immobili Telecom, per un valore rilevato lo scorso giugno di 1.543 milioni di euro più il debito di 810 milioni di euro.

La notizia, di qualche giorno fa, conferma – più che “l’interesse di investitori internazionali” di cui si parla nel comunicato societario – il forte legame della holding lussemburghese Delfin in particolare con la Francia, dopo il matrimonio tra Essilor e Luxottica. Beni Stabili è infatti già sotto il controllo di Fonciere des Regions (della quale la Delfin della famiglia Del Vecchio possiede il 28,5%), e anche ora la nuova Sicaf avrà una forte presenza francese. A parte la quota di controllo del 60% che resterà in mano a Beni Stabili ci sarà infatti l’ingresso al 20% rispettivamente di Credit Agricole Assurance e di EDF Invest. Il business plan della Sicaf, a quanto risulta, prevede vendite da 80 milioni di euro l’anno per i prossimi sette anni.

Con questa operazione Beni Stabili riduce la propria esposizione al patrimonio Telecom dal 41 al 28% del portafoglio, riportando, sempre secondo la società, un maggiore equilibrio tra gli asset, con l’obbiettivo di ridurre l’indebitamento di circa otto punti percentuali, liberando risorse per circa 300 milioni che verranno reinvestiti in prevalenza in immobili milanesi a uso ufficio (che saliranno al 58% per arrivare all’80% entro il 2020).

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