Caccia ai dividendi fra i mercati sviluppati

A cura di Marco Caprotti, Morningstar

Il rendimento non è uguale in tutte le parti del mondo. Gli investitori che sono andati in cerca di income nel primo trimestre del 2017 hanno sicuramente visto crescere le cedole ma alcune regioni, fra i paesi sviluppati, hanno dato più soddisfazioni di altre.
Secondo il Janus Henderson Global Dividend Index (che analizza i dividendi distribuiti dalle prime 1.200 società per capitalizzazione di mercato per verificare l’andamento dell’economia globale e delle diverse aree geografiche) il payout a livello globale è cresciuto (mediamente) del 5,4%, mostrando un trend di crescita quasi dappertutto.
 
Tabella dividendi annuali per regione

L’eccezione Europa
I dividendi delle società UK sono saliti più del 7%. Il risultato, però, in parte è stato condizionato dalla distribuzione di 507 milioni di dollari da parte della società mineraria BHP Billiton (la stessa che l’anno scorso aveva tagliato la cedola in risposta al calo del prezzo delle commodity). Il risultato totale del Regno Unito è stato aiutato anche dal calo della sterlina, visto che la maggior parte delle aziende quotate al FTSE100 paga il dividendo in valuta Usa. Ripulendo il dato dall’elemento BHP e dall’effetto valutario, l’esito è decisamente meno impressionante: -5,3%.
Chi ha cercato rendimento da dividendo nel resto d’Europa ha dovuto fare i conti con il fatto che i primi tre mesi dell’anno sono un periodo di bassa stagione per quanto riguarda questa voce. Di solito le società della regione staccano la cedola una volta l’anno e, tipicamente, nel secondo trimestre. Felici eccezioni, in questo senso, sono state la Spagna e i Paesi Bassi. In questi due paesi la crescita è stata dell’8% circa. Merito, nel caso iberico di Banco Santander e, in quello olandese, di Unilever (peraltro quotata a Rotterdam e a Londra).
La corsa Usa. Restando nei paesi sviluppati è andata decisamente meglio negli Stati Uniti dove è stata registrata una crescita dei dividendi del 5,1%. Merito soprattutto delle banche, i cui bilanci sono stati aiutati dalla ripresa economica. Più in generale i titoli finanziari Usa hanno aumentato i loro dividendi del 17%. Sono stati abbastanza generosi anche i gruppi petroliferi che hanno aumentato il loro payout del 5%.
Nel caso americano la soddisfazione degli investitori è maggiore, considerando che nel 2016 si era registrato un calo dei dividendi praticamente in tutti i settori. Sempre nel nord America, anche il Canada ha dato qualche soddisfazione con cedole che sono cresciute, mediamente del 2,1%. Qui la vera sorpresa è stato il dato relativo alle società che hanno remunerato gli azionisti per la prima volta, cresciute dell’11,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

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