Centrale del Latte di Torino, l’analisi fondamentale e il target price di WebSim

analisi fondamentale a cura di WebSim

Centrale del Latte di Torino è un’azienda da sempre privata di dimensioni interregionali, leader in Piemonte nella produzione e commercializzazione diretta di prodotti dell’industria lattiero-casearia quali latte fresco, latte a lunga conservazione (UHT), yogurt e latte fermentato, con i marchi più noti: Tapporosso, Piemonte, Fiordovo e Flora Plus.
La società si appoggia alle unità operative Centro Latte Rapallo, Latte Tigullio e sulla controllata Centrale del Latte di Vicenza e può contare su 4000 clienti serviti ogni giorno, quattro piattaforme distributive e un parco mezzi di oltre 70 camioncini. La ricerca della qualità e il controllo della sicurezza di tutta la filiera sono massime e la mission aziendale è produrre e commercializzare prodotti di alta qualità, sviluppando e rafforzando il proprio ruolo di polo interregionale collocato tra i grandi gruppi di riferimento e i numerosi operatori di dimensioni.

Risultati del primo semestre 2015. Centrale del Latte di Torino ha terminato il primo semestre del 2015 con ricavi per 48,79 milioni di euro, in flessione rispetto ai 51,18 milioni ottenuti nei primi sei mesi dello scorso anno. In aumento, invece, il margine operativo lordo, che è salito da 2,4 milioni a 3 milioni di euro (+26,1%). Utile netto dopo le imposte pari a 330 mila euro in crescita rispetto ai 55 mila euro realizzati al 30/6/2014. Il management prevede che nel secondo semestre del 2015 saranno confermati i risultati raggiunti nella prima metà dell’esercizio.
Business plan 2015-17. Assumendo invariati i costi delle materie prime e prezzi di vendita in linea con quelli attuali sul mercato, i principali obiettivi che Centrale del Latte di Torino si pone, possono essere così sintetizzati:

1) un tasso di crescita medio ponderato annuo dei ricavi pari al 2,5%, con un fatturato pari a 108,1 milioni di euro entro fine 2017;

2) un aumento dell’Ebitda margin dal 5,7% all’8,1% entro dicembre 2017 e un utile netto in aumento a 2,6 milioni di euro sempre a fine 2017;
3) un graduale miglioramento della posizione finanziaria netta a quota 7,9 milioni di euro nel 2017, nonostante la società preveda nel prossimo triennio investimenti di mantenimento per 3 milioni di euro e l’impiego di altri 8 milioni di euro, per sostenere la crescita.

Operazione di Fusione in vista. Dopo aver presentato in data 20 febbraio 2015 il progetto non-vincolante per una possibile integrazione della Centrale del latte di Firenze, Pistoia e Livorno, che controlla il marchio Mukki, Centrale del Latte di Torino ha ricevuto a giugno l’ok da parte del consiglio di amministrazione per iniziare il processo di integrazione tra le due società. Se non si incontreranno ostacoli sarà possibile concludere l’operazione di fusione entro la fine del 2015 e dare vita alla Centrale del latte d’Italia, che diventerebbe il terzo player in Italia nel settore, con un fatturato totale attorno ai 200 milioni di euro.

L’integrazione tra le due società apporterà importanti sinergie commerciali e di produzione, accrescerà il potere contrattuale della nuova società nei confronti dei fornitori e consentirà un’ulteriore espansione in Cina, dove attualmente sia Centrale del Latte di Torino e sia Centrale del Latte di Firenze sono presenti, ma in aree geografiche diverse.

Conclusioni. Centrale del latte di Torino, coperta dagli analisti di Banca Imi, del gruppo Intesa San Paolo, è stata valutata nella ricerca di marzo sia attraverso l’analisi dei flussi di cassa attesi fino al 2025 (DCF) e sia con il metodo relativo, considerando i multipli di valore di un campione di società comparabili, operanti nell’industria lattiero-casearia (come Parmalat, Emmi, Saputo, Dairy Crest Group, Associated British Group e Dean Foods).

Attraverso il modello del “Discounted cash flow“, con le assunzioni di un costo medio ponderato del capitale pari al 5,6%, un gearing del 33% e un tasso di crescita perpetuo pari al 2%, il valore stimato dell’equity della società ammonta a 41 milioni di euro, equivalente a 4,14 euro per azione, superiore al precedente target di 3,13 euro per azione.
Confrontando invece i multipli della società con la media dei multipli dei peers, Centrale del Latte di Torino sarebbe da ritenere a sconto (del 20/30%) se prendiamo in considerazione i multipli medi di settore EV/Ebitda e EV/Sales; nessun segnale di acquisto darebbe invece il PE atteso a fine anno dalla società (pari a 22x), in linea con media del settore pari a 20x. Da inizio 2015 il titolo si è apprezzato del 26,6% e capitalizza attualmente circa 34 milioni di euro.

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