Gli investitori professionali italiani certificati CFA® rimangono positivi sulle prospettive dell’economia domestica. Questo quanto emerge dal sondaggio svolto da CFA Italy presso i suoi soci tra il 20 ed il 31 gennaio 2017 al hanno partecipato 50 professionisti italiani del settore finanziario, prevalentemente analisti e gestori di fondi comuni e patrimoni privati ed istituzionali. In particolare, il Sentiment Index registra un valore pari a 14, in rialzo di nove punti rispetto alla rilevazione precedente.
Nel dettaglio delle principali asset class, l’aspettativa di un progressivo rialzo dell’inflazione porta a prevedere un incremento dei tassi di interesse sia negli Stati Uniti che in Europa. Si confermano le attese positive sui mercati azionari di Italia ed Europa, mentre il dollaro Usa dovrebbe continuare ad apprezzarsi contro euro.
In termini di aspettative sui prossimi sei mesi, aumenta di cinque punti la percentuale di coloro che si attendono un miglioramento, pari al 28% del totale, mentre il 58% stima condizioni invariate ed un 14% si attende un peggioramento delle condizioni macroeconomiche. La differenza tra coloro che risultano ottimisti sulle prospettive dell’economia italiana, rispetto ai pessimisti, è pari a 14, un valore che rappresenta il “CFA Italy Radiocor Sentiment Index” per il mese di febbraio 2017. Il dato di sintesi sale rispetto ai minimi relativi registrati negli ultimi due mesi.
I partecipanti vedono un miglioramento delle condizioni economiche nell’Area Euro, nel suo complesso, e per l’economia USA. L’inflazione è vista in aumento nei prossimi mesi in Italia e, in misura più marcata, in Europa e negli Stati Uniti. Permangono quindi aspettative di incremento dei tassi di interesse, soprattutto in Nordamerica.
Sui mercati azionari, sono previsti rialzi dagli attuali livelli per il listino italiano e per gli indici europei mentre per la borsa USA quasi il 50% degli intervistati prevede livelli sostanzialmente invariati nelle quotazioni.
Sulle valute permane l’attesa per un relativo apprezzamento del dollaro USA contro l’Euro mentre sul petrolio dovrebbe realizzarsi un aumento dei prezzi, sui prossimi sei mesi, anche se il 54% non prevede variazioni sostanziali.
