Con Trump l’oro è in sofferenza: l’irrazionalità prevale sulla realtà

A cura di Joseph Foster, Gold Stategist e Portfolio Manager VanEck
A novembre il prezzo dell’oro ha risentito negativamente del raggiungimento dei massimi storici sul mercato azionario e del rafforzamento del dollaro statunitense. L’oro ha perso l’8,2%, mentre le azioni aurifere hanno archiviato una flessione del 14,9%. A nostro avviso i mercati sono così concentrati sulle prospettive di una presidenza Trump da ignorare i rischi imminenti e le sfide che quest’ultimo si troverà ad affrontare in fase di attuazione.
Anche se la riduzione delle quotazioni dell’oro nel trimestre in corso non sarà indolore, il costante abbassamento dei costi dovrebbe aiutare le società minerarie a mantenersi redditizie. Nel breve termine l’oro potrebbe avere qualche difficoltà finché non subentrerà un mutamento della psicologia di mercato, ma restiamo convinti che su un orizzonte di lungo periodo il mercato dell’oro rimarrà forte.

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