Emergenti, conta più il valore che la valuta

A cura di Enzo Puntillo, responsabile obbligazionario per i mercati emergenti di Gam

Gli Emergenti tendono ad essere considerati un’asset class omogenea ma non è assolutamente così. Esistono da sempre differenze dal punto di vista storico, geografico e culturale e lo sviluppo economico dei differenti Paesi è stato altrettanto variegato. All’interno dell’universo del debito emergente ci sono due diverse asset class, una in valuta forte e una in valuta locale, caratterizzate da driver di performance differenti. Gli investitori ne sono sempre più coscienti, e alcuni investono differenziando questi due asset. Dal nostro punto di vista ci chiediamo se sia il metodo migliore.

Un nostro studio sembra mettere in dubbio la validità di tale approccio. Abbiamo analizzato i rendimenti degli ultimi 15 anni (dalla fine del 2002) scoprendo che, mentre il dollaro è un fattore determinante per i rendimenti delle valute locali emergenti, i movimenti sul Treasury sono un driver significativo per i rendimenti degli Emergenti in valuta forte solo in maniera occasionale.

Riteniamo quindi che un approccio da asset class singola all’universo del debito Emergente (differenziando tra valuta forte e valuta locale) non sia la scelta migliore perché rappresenta, nella maggioranza dei casi, un posizionamento sul dollaro. Chiaramente questa “opzione binaria” sul dollaro può funzionare quando le cose vanno bene, ma porterà per forza di cose a rendimenti negativi su un orizzonte temporale più lungo. Da un punto di vista fondamentale, tuttavia, il difetto scontato in un approccio di questo genere è l’impossibilità di intercettare la disparità di rendimenti tra debito in valuta forte e in valuta locale al livello di singolo Paese. Ed è proprio questo che noi proviamo a fare e riteniamo fermamente che il saper sfruttare tale dispersione sia uno dei punti di forza del nostro processo di investimento.

Storicamente si registrano differenze significative di performance tra le due asset class a livello nazionale e il 2017 non ha fatto eccezione, con l’esempio della Turchia che ha visto il proprio mercato obbligazionario in valuta locale scivolare dell’1% (nel complesso) mentre il debito in valuta forte è cresciuto del 12%.

Alla base del nostro distintivo e singolare approccio di investimento sul debito Emergente c’è la scelta di concentrarci sui singoli Paesi, piuttosto che rimanere vincolati alle attese sul dollaro. Dal nostro punto di vista, è assolutamente logico approcciare gli Emergenti come un universo complesso ed eterogeno.

Il nostro approccio di investimento nell’asset class si basa su tre pilasti: essere unconstrained, selettivi e dinamici. L’assenza di vincoli è importante per evitare il potenziale rischio di concentrazione derivante dalla limitazione di doversi concentrare ad esempio su una specifica regione. L’universo dei mercati Emergenti è molto variegato e un’analisi Paese per Paese garantisce che non si perdano le varie opportunità che questo offre. Ne segue che la nostra esposizione relativa al debito in valuta locale e forte è semplicemente il risultato della nostra costruzione di portafoglio nazione per nazione. Scegliamo prima in quali Paesi vogliamo investire e poi se esporci in valuta forte o locale in base ai fondamentali e alle valutazioni. Questa selettività ci spinge allo stesso tempo a investire solo nelle società di cui siamo davvero convinti. L’aspetto dinamico riflette il contesto di mercato in continuo mutamento, sia in termini di valutazioni relative che di sviluppi macroeconomici.

Questo approccio è basato sull’esperienza che abbiamo accumulato negli anni e sulle innumerevoli prove che evidenziano come i fattori economici peculiari di ogni Nazione e le valutazioni relative svolgano un ruolo molto più significativo dei movimenti del dollaro e dei rendimenti dei Treasury nel successo degli investimenti. Questo ci permette di cogliere un numero di opportunità molto più consistente rispetto a chi segue un approccio di allocazione per asset class basata sul dollaro. Ci fissiamo quindi come obiettivo di battere un indice di riferimento personalizzato composto dai due indici JP Morgan, in valuta forte e locale. Inoltre, dato che il rischio di portafoglio è esteso ad un ampio ventaglio di idee di investimento il cui successo è legato a fattori eterogenei, il portafoglio è molto diversificato e comprende molte più opportunità di quante un approccio a singolo fattore possa offrire.

 

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