Emergenti per controbilanciare dollaro e yen e long sulla sterlina se vince Le Pen

A cura di Swissquote
Nonostante l’attuale scenario di avversione al rischio, sospettiamo che gran parte di questo movimento sia attribuibile al rallentamento dei flussi dovuti all’inizio delle vacanze pasquali più che a modifiche strutturali di tipo geopolitico. Rimaniamo piuttosto scettici sul fatto che la Russia possa davvero provare a esacerbare la situazione per difendere un regime che potrebbe utilizzare armi chimiche contro i suoi stessi cittadini. E per quanto riguarda la Corea del Nord, la retorica ascoltata negli ultimi giorni è molto simile a quella delle minacce passate (sebbene i commenti apparsi sul Global Times, il giornale di partito del governo cinese, che hanno messo in guardia Pyongyang sul fatto che le azioni che minacciano la sicurezza e la stabilità del Nordest della Cina verranno affrontate con decisione indichino un livello di coinvolgimento più forte rispetto a quello visto sinora). La calma attuale tra le decisioni sui tassi delle banche centrali e la generale mancanza di elementi decisivi a guidare i mercati finanziari ha contribuito a inasprire gli animi degli investitori.
Per questo iniziamo ad incrementare le posizioni sui Mercati Emergenti per controbilanciare gli acquisti difensivi realizzati su Dollaro Usa e Yen, anticipando il ritorno ai fondamentali economici che probabilmente caratterizzerà la prossima settimana. Stiamo comunque lontani dal Won coreano che sta subendo pesanti pressioni in vendita con CDS al rialzo (da sottolineare che il 15 aprile, giorno del compleanno del leader della Corea del Nord Kim II Sung, rappresenta di per sè un ulteriore elemento di rischio).
Evitiamo di andare lunghi sull’Euro a causa dell’incertezza sui risultati delle imminenti elezioni in Francia  che potrebbe trascinare la moneta unica al ribasso. Al contrario, crediamo che 109.50/55 rappresenti un ottimo livello di entrata per il trading sul Dollaro Yen: da una parte infatti riteniamo che il periodo di risk-off sia ormai alle spalle mentre dall’altra i dati economici americani indicano un riprezzamento marginale dei rialzi Fed. Le aspettative di inflazione USA sono scese ai minimi degli ultimi quattro mesi e i rendimenti governativi Usa sono tornati ai livelli in cui li avevamo lasciati nel momento dell’elezione di Trump.
I membri della Fed (William incluso) ieri hanno confermato 3 o 4 rialzi dei tassi per l’anno in corso il che suggerisce che l’attuale Fed Fund futures debbano essere riprezzati al rialzo. Escludendo un’escalation geopolitica o un risultato delle Presidenziali francesi molto negativo, i mercati si troveranno a dover accrescere le loro aspettative sui rialzi della Fed e spingeranno al rialzo il cambio DollaroYen.
 
Elezioni francesi: lunghi di Sterlina se vince Le Pen
Fortemente influenzata dalle congetture riguardante la Brexit, la Sterlina continua a rimanere una divisa sulla quale siamo visibilmente positivi. Primo, perchè sospettiamo che possa offrire un livello di protezione qualora la Le Pen dovesse diventare Presidente della Francia. In secondo luogo, perchè l’inflazione è in continua ascesa nel Regno Unito aprendo nuovamente il dibattito circa la politica monetaria della Bank of England. Nonostante stia rallentando, la corsa al rialzo dei prezzi degli immobili (riflettendo una crescita di prezzi delle case più moderata e costante) non si è comunque fermata. Ieri il dato sui prezzi alla produzione ha sorpreso positivamente con un incremento del 17,9% annuale.
Mentre l’inflazione headline è risalita dello 0,4% sopra le aspettative con il dato annuale fermo al 2,3%, l’inflazione core è scesa dal 2 all’1,8% e nonostante l’allentamento in corso crediamo che nel sistema  ci sia sufficiente pressione sui prezzi per forzare la BoE a ridiscutere la propria policy. E basterebbe solo l’accenno di una stretta monetaria per rafforzare la moneta.

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