Etf, a luglio sul mercato europeo raccolta netta al top

Dal Barometro mensile di Lyxor che analizza i flussi sul mercato europeo degli Etf emerge che a luglio è stato raggiunto il livello più alto da inizio 2016. Nel dettaglio, la raccolta netta di nuovi capitali (NNA) durante il mese si è attestata a 8,2 mld di euro, più del doppio della media mensile da inizio anno. Le masse in gestione totali, in rialzo del 5% rispetto alla fine dello scorso anno, hanno raggiunto quota 474 mld, compreso il contributo limitato della performance di mercato (+3,5%). In un contesto caratterizzato dall’incertezza, gli ETF a più alto rendimento e Smart Beta hanno attirato la maggior parte degli investimenti.

Gli indici azionari hanno evidenziato afflussi record per l’anno a 2,2 mld di euro. Sui mercati sviluppati, i flussi si sono fermati a 598 mln. Questi dati evidenziano una situazione eterogenea. Favoriti dai toni tuttora accomodanti della Fed e da una buona stagione degli utili, i flussi statunitensi sono risultati significativi, a 2 mld. Per contro, il clima incerto a seguito del voto pro-Brexit ha continuato a pesare sulle azioni europee, che hanno visto deflussi per 2,9 mld. Dopo due mesi di debolezza, le azioni emergenti hanno confermato il rimbalzo registrando 1,5 mld di afflussi principalmente sugli indici globali, a indicazione di mosse tattiche da parte degli investitori di fronte ai ripetuti rinvii dei rialzi dei tassi da parte della Fed. Prosegue intanto la vigorosa dinamica degli ETF Smart Beta, con il picco annuo raggiunto a luglio a quota 1,8 mld, concentrati principalmente sulle strategie Minimum Volatility e sui prodotti che distribuiscono dividendi.

Gli investimenti nel reddito fisso hanno messo a segno una netta ripresa a 4,9 mld, avvicinandosi al record su base annua registrato a marzo 2016 (5,7 mld). Nei mercati sviluppati, i flussi hanno riguardato perlopiù gli ETF su obbligazioni societarie investment grade (1,9 mld), ancora sostenuti dall’azione della BCE. Il debito dei mercati emergenti ha evidenziato livelli di afflussi senza precedenti (2 mld), beneficiando della ricerca di rendimento da parte degli investitori, in un contesto di tassi d’interesse molto bassi, se non nulli. La scarsità di rendimenti spiega anche il rimbalzo dei flussi verso gli ETF su obbligazioni high yield, che hanno attirato 660 mln dopo due mesi di deflussi. È interessante notare che gli ETF su obbligazioni indicizzate all’inflazione hanno registrato invece un minimo annuo, con deflussi per 120 mln.

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