Ftse Mib, è finita la correzione? I titoli nel mirino

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di Finanzaoperativa.com dell’8 febbraio 2018

Nell’intervista della scorsa settimana aveva messo in guarda dal rischio di una correzione del Ftse Mib anche al di sotto dei 23.000 punti. Ora che questo scenario si è materializzato qual è la sua view nel breve sul nostro mercato?

Rispetto alla scorsa settimana cambio totalmente idea sul mercato e a mio parere il Ftse Mib potrebbe completare la formazione di un movimento a V, tale da riportare i corsi a ridosso dei 24.000 punti.
Questo perchè innanzitutto in area 22.000, dove passa un supporto statico di medio termine, l’indice ha rimbalzato con decisione e ieri ha incrociato al rialzo a quota 22.800 la media mobile a 50 giorni. Se le quotazioni riusciranno ad oltrepassare la resistenza a 23.100 punti, potrebbero richiudere il gap ribassista aperto lo scorso 5 febbraio e tornare così in zona 24.000, con un possibile trading range a 23.430/23.500 punti.
Se però il Ftse Mib non riuscirà a superare la resistenza a 23.100 punti, in questo caso si profilerebbe una nuova correzione con obiettivi a 22.500 punti prima e in seguito a ridosso dei 22.000 punti.
Personalmente sono più propenso a credere alla formazione di un movimento a V e questo mi induce a confidare in sviluppi positivi a Piazza Affari.

Nel settore bancario qual è la sua view su Mediobanca e Banco BPM che oggi salgono in controtendenza rispetto al mercato?

Mediobanca nelle ultime sedute ha dato vita ad un rimbalzo con volumi più che doppi rispetto alla media mensile dal supporto statico e dinamico in zona 9.5 euro. In seguito il titolo ha incrociato al rialzo a 9,66 euro la media mobile a 50 giorni e oggi nell’intraday a 9,84 euro ha incrociato l’analoga media a 21 giorni.
Questo movimento potrebbe riportare Mediobanca nelle prossime sedute in zona 10,1 euro, top da inizio anno, per poi andare a segnare nuovi massimi dal 2008 in area 10,4/10,45 euro.

Banco BPM ha aperto un gap rialzista a 3,07 euro e ora bisognerà vedere come si concluderà la seduta di oggi, per valutare quale figura tecnica sarà disegnata. Sul grafico giornaliero al momento vedo una shooting star, ossia una stella cadente, e questa figura statisticamente prelude ad un ribasso dei corsi. Vedo quindi possibile la chiusura del gap a 3,075 euro e in seguito una nuova discesa al di sotto dei 3 euro.
Solo con conferme al di sopra dei 3,17 euro si potranno avere ulteriori allunghi verso i 3,4 euro.

Telecom Italia oggi tira un po’ il fiato dopo il rally di ieri. Come valuta gli ultimi movimenti del titolo?

Dal punto di vista tecnico Telecom Italia ha generato un importante segnale rialzista dopo la formazione di un doppio minimo in area 0,65 euro. Affinchè il movimento di recupero possa essere confermato, i corsi dovranno oltrepassare la trendline discendente coincidente a quota 0,71/0,72 euro con il passaggio delle medie mobile a 21 e a 50 giorni.
Oltre questo ostacolo avremo un primo target a 0,75 euro e in seguito a 0,77 euro, per poi spostare lo sguardo sugli 0,7845 euro.

La flessione dei prezzi del petrolio sta penalizzando Eni e ancor più Saipem. Cosa può dirci di questi due titoli?
Eni sta perdendo terreno, ma la tenuta dei 13,5 euro e il gap ribassista aperto lo scorso 6 febbraio in area 14 euro, potrebbero favorire un recupero dei corsi, specialmente se il petrolio Wti riuscirà a rimbalzare da quota 61 dollari, dove passa la media mobile a 50 giorni. Questo recupero a sua volta dipenderà dalla dinamica dell’euro-dollaro che al momento sta ancora correggendo, ma se il biglietto verde invertirà la rotta favorirà una risalita del petrolio.
In tal caso avremo ripercussioni positive su Eni con primo obiettivo in area 14 euro e target successivi a 14,26 e a 14,5 euro.

Saipem a mio avviso potrebbe proseguire nella discesa fin verso il supporto statico di medio termine in zona 3,3 euro. Il titolo potrebbe rallentare la flessione in area 3,4 euro, ma al momento lo vedo impostato al ribasso e solo la conferma del ritorno al di sopra della resistenza a 3,6 euro potrebbe far scattare dei segnali positivi con obiettivi a 3,7 euro prima e a 3,8 euro in seguito.

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