Guerra commerciale, attenzione alla componente bond dei portafogli

A cura di Pictet AM

Di seguito gli aggiornamenti sulla strategia di investimento del mese

MACRO

A marzo i mercati vivono nuove preoccupazioni tra timori risvegliati di una guerra commerciale con la Cina, con conseguenti implicazioni negative su crescita, e lo scandalo che ha coinvolto Facebook. La FED, visti i dati solidi su occupazione e inflazione, dovrebbe essere un po’ più aggressiva nei rialzi del 2018 (almeno 3, forse 4) e 2019. Sul mercato valutario segnaliamo l’aumento dei costi delle coperture valutarie in dollari per investitori in base euro (3% circa all’anno), anche per effetto del rimpatrio degli utili offshore detenuti dalle società USA. L’incertezza politica italiana non ha avuto conseguenze significative su BTP e SPMIB, resta valida la condizione sospensiva che il mercato ha concesso in attesa dell’insediamento delle Camere.

STRATEGIA

Rimaniamo strategicamente negativi sulla componente obbligazionaria dei portafogli, tuttavia il recente rialzo dei rendimenti ha ricreato un’opportunità tattica sui tassi, almeno in ottica di costruzione di portafoglio. Le valutazioni azionarie sono state riportate su valori più accettabili, permane però un elemento di fragilità all’interno del mercato.

Come si è potuto vedere nel mese scorso, le correzioni come quella attuale, durano per qualche settimana/mese ed è importante non lasciarsi fuorviare da falsi segnali (in entrambe le direzioni). Le recenti iniziative su commercio USA (tariffe etc.) rispondono a un programma molto radicato nella strategia del Presidente USA che ora è sempre più circondato da falchi. Tuttavia, l’intensificarsi dei toni rappresenta a nostro avviso una strategia di pre-posizionamento tattico in vista di un negoziato e riteniamo una “guerra tariffaria” globale ancora improbabile (20-25% di possibilità). Qualora invece lo scenario di rischio di un’escalation commerciale si materializzasse, avremmo maggiore inflazione immediata, ma minore crescita e inflazione future: il contrario di Goldilocks. Sarà importante osservare l’andamento delle trimestrali USA per avere una migliore prospettiva sull’andamento dei mercati nel corso della primavera. L’Europa da marzo, complice un po’ di sofferenza del settore IT/Tech USA, sovraperforma l’indice S&P500 di quasi 3 punti. Aprile e Maggio sono mesi in cui la maggior parte delle società stacca dividendi e complice un posizionamento ancora scarico, pensiamo ci sia ancora dello spazio tattico per l’Europa.

 

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