I settori ciclici continueranno a sovraperformare quelli difensivi

L’incertezza politica sarà il tema centrale per i mercati finanziari nel 2017. Un fattore che non necessariamente trascinerà verso il basso l’economia reale in quanto la crescita globale nel secondo trimestre del 2016 ha registrato un miglioramento, con i fondamentali che stanno mostrando un trend moderatamente positivo. Gli esperti di NN Investment Partners sottolineano, infatti, come la spesa globale per i consumi sia cresciuta negli ultimi trimestri. “I mercati hanno anticipato questa tendenza, che si riflette nella crescita dei rendimenti dei bond dei Mercati Sviluppati e nella rotazione dai settori difensivi verso settori ciclici. Ci aspettiamo che questo tema della reflazione persista sia nell’azionario che nell’obbligazionario nei mesi a venire” ha commentato Valentijn van Nieuwenhuijzen, Chief Strategist and Head of Multi Asset di Nn Ip.
Mercati Sviluppati: la crescita nominale del Pil nei Mercati Sviluppati dovrebbe passare dal 2,1% di quest’anno a un 3,3% nel 2017. Uno scenario reflazionario per questa area geografica, spinto dagli stimoli fiscali, che dovrebbe fornire un ulteriore supporto alla crescita.

  • Stati Uniti: Le politiche di Trump saranno un elemento chiave da considerare: molto dipenderà dal bilanciamento fra le misure macroeconomiche e quelle legate al commercio. Un deficit fiscale più alto porterà a maggiore inflazione e questo potrebbe indurre la Fed a rialzare i tassi più velocemente. Tuttavia è probabile che la banca centrale mantenga un atteggiamento accomodante per compensare gli effetti potenzialmente destabilizzanti di un apprezzamento del dollaro. Lo scenario di base tracciato da NN Investment Partners prevede una forte enfasi di Trump verso un’agenda improntata a una crescita economica sostenuta, guidata da politiche di semplificazione fiscale e deregolamentazione. L’economia a stelle e strisce sarà quindi caratterizzata dalla reflazione, che potrebbe apportare benefici anche al resto del mondo.
  • Europa: Qui l’incertezza politica dominerà la scena in vista delle prossime tornate elettorali e dell’apertura delle trattative sulla Brexit. Tuttavia si evidenzia che l’economia dell’Eurozona, sebbene lentamente, sta crescendo con costanza supportata da un aumento della domanda interna. Il canale del credito continua ad aprirsi con trend positivi sia sul lato della domanda che su quello dell’offerta. Il Vecchio Continente sta anche beneficiando di un allentamento fiscale “invisibile”, dovuto alla riduzione di spesa per i tassi d’interesse (seguita al crollo dei rendimenti dei bond governativi), che ha permesso ai deficit primari di aumentare senza causare un aumento significativo del deficit complessivo.
  • Giappone: Un dollaro forte offre supporto all’azionario giapponese, inoltre, i mercati su cui la politica monetaria espansiva ha effetti maggiori sono il Giappone e l’Eurozona, a causa dell’importanza assunta dalla componente settori ciclici (al netto del comparto della tecnologia). Fra i due, NN IP predilige il Giappone per le seguenti ragioni: la redditività del Giappone è paragonabile a quella dell’Eurozona, ma i titoli azionari giapponesi sono meno cari, inoltre l’Eurozona sta affrontando sfide politiche e istituzionali che probabilmente causeranno un aumento dell’incertezza.

 Mercati Emergenti: La crescita nei Mercati Emergenti deve fare i conti con i rendimenti più interessanti nell’obbligazionario dei Mercati Sviluppati, con la forza del dollaro statunitense e con la prospettiva di una politica protezionistica dell’amministrazione Trump. Tuttavia, le dinamiche di crescita sui mercati emergenti sono migliorate in modo tangibile e le valutazioni sono ancora interessanti. Anche l’aumento delle materie prime offre supporto. Nell’ambito dei mercati emergenti privilegiamo quei paesi che non dipendono eccessivamente dalle esportazioni, e in cui i cambiamenti strutturali stanno contribuendo ad alimentare la crescita.
Azionario: I settori ciclici continueranno a sovraperformare i settori difensivi e portatori di rendimento, guidati sia dai fattori fondamentali in ripresa, sia da una svolta nelle scelte degli investitori. I settori preferiti da NN IP sono i finanziari e i materiali di base, l’azionario del Sol Levante rimane il favorito.

  • Reflazione: Rimarrà di attualità la tendenza alla reflazione – che al momento sta guidando i mercati azionari – spinta da un approccio alle politiche economiche più bilanciato, da rendimenti obbligazionari maggiori, da curve di rendimento più ripide, da un miglioramento degli utili e dall’aumento dei prezzi del petrolio e delle commodity cicliche.
  • Crescita degli utili: Sarà sostenuta da tre fattori chiave per il prossimo anno: il prezzo del petrolio, i rendimenti dei bond e le valute. In particolare, il settore energetico tornerà a contribuire alla crescita dei profitti globali, grazie alla stabilizzazione del prezzo del petrolio intorno ai livelli attuali. I maggiori rendimenti dei bond alimenteranno la rotazione ciclica e un dollaro più forte favorirà la crescita degli utili delle società non statunitensi.

Obbligazionario: i rendimenti dei bond governativi dei Mercati Sviluppati hanno probabilmente raggiunto il punto minimo, considerato che la politica monetaria è ora accompagnata da stimoli fiscali, con una progressiva normalizzazione della politica della Federal Reserve. I rendimenti dei bond della Germania e dell’Eurozona rimarranno bassi, quelli della periferia saranno maggiormente influenzati dalla politica. Gli high yield rimangono  il prodotto a spread preferito. Questi, infatti, sono supportati dai dati macroeconomici relativi ai profitti in miglioramento e dagli sviluppi attesi sul segmento delle commodity cicliche.

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