Il Portafoglio Italia si conferma solido: +19,85% da gennaio

Nonostante le correzioni recente, il Portafoglio Italia 2015 prende il largo rispetto al benchmark. E conferma una performance che sfiora il +20 per cento. Si tratta in  realtà tre portafogli costruiti con le metodologie del guru statunitense Michael O’Higgins, quindi sono fondamentalmente portafogli value, che meno dovrebbero soffrire nella brusca discesa dei listini azionari cui stiamo assistendo. Il Ftse Mib è sceso infatti a +17,4% in quasi otto mesi dall’implementazione del portafoglio (15 gennaio 2015), mentre il portafoglio dei “5 Dogs” segna un +19,85%, quello dei “10 Dogs” +14,9%, mentre UnipolSai azzera la performance del portafoglio PPP (composto dalla sola Unipolsai appunto) e segna +0,6%. A tirare la volata sono ancora una volta A2a (+47,5%), Mediolanum (+35,8%), e Terna (+18,8%). I “peggiori” sono ora StM (+0,3%) e Igt (ex Gtech) crollata a -11,22%, (i prezzi sono comunque convertiti in euro al cambio euro/dollaro più recente). I dati sono aggiornati alla chiusura di ieri sera. Tutte le performance in dettaglio sono qui.
Dei 10 titoli del Ftse Mib con il dividend yield maggiore (portafoglio 10 Dogs) i cinque con il prezzo inferiore formano il secondo portafoglio “5 dogs”, mentre il terzo è composto da un solo titolo. il secondo con il prezzo più basso (Unipolsai). Un’anomalia statistica scoperta da O’Higgins, ma valida generalmente anche sul mercato italiano. Di seguito l’elenco dei titoli: A2a, Unipolsai, Enel, Terna, Snam, Mediolanum, StM, Eni, Igt, Atlantia. Max Malandra

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