Il punto sulle azioni

A cura di Christian Nolting, CIO Globale Deutsche Am
Questa settimana, i mercati azionari si sono scrollati di dosso un’inflazione dei prezzi al consumo negli U.S.A. più alta del previsto: la scorsa settimana, la forte crescita dei salari nel Paese aveva creato loro turbolenze. La situazione delle azioni si fonda ancora sui dati effettivi e previsti?
La situazione macroeconomica delle azioni è sostenuta da un’economia statunitense ancora robusta per la quale è prevista un’accelerazione. Come analizzeremo a pagina 2, i nostri “cinque meravigliosi” indicatori statunitensi in tempo reale continuano a migliorare e molti di questi sfiorano i loro livelli migliori per più anni. In futuro, le politiche fiscali espansionistiche, come la riforma fiscale e l’accresciuta spesa nella difesa e in altri settori, dovrebbero essere di sostegno per la crescita economica U.S.A.
La crescita del PIL nell’eurozona ha registrato, intanto, una fine 2017 molto soddisfacente (anzi sensazionale) e il Giappone ha assistito al suo ottavo trimestre consecutivo di espansione economica. Il contributo del consumo privato alla crescita varia secondo i Paesi (positivo in Giappone, per esempio, meno in Germania) ma l’espansione delle esportazioni è stata degna di nota nella maggior parte delle economie, nonostante oscillazioni valutarie, spesso brusche.
L’analisi degli utili per il T4 2017 è, come sempre, stata concentrata sugli indici U.S.A., data la loro pubblicazione anticipata e la loro maggiore completezza. I dati primari qui sono buoni, con un 70% delle società S&P 500 che finora ha fornito i propri resoconti. La crescita degli utili (su base mensile) è in salita al 15% e, se questo tasso può essere sostenuto, si tratterebbe della più solida stagione di utili trimestrali dal T3 2017. Un picco record del 79% delle società S&P 500 ha, inoltre, superato le stime sugli utili trimestrali che le riguardavano.
Le stime sulla crescita degli utili sono altresì aumentate del 4% dall’inizio del T4. Si osservano due altri aspetti. In primo luogo non si tratta solo di un caso che riguarda gli U.S.A., giacché gli utili del T4 stanno acquistando slancio a livello globale. MSCI AC World (+27%), MSCI EM (+30%), Euro Stoxx 50 (+19%) e MSCI Japan (+68%) finora evidenziano tutti una crescita degli utili a due cifre per il trimestre. In secondo luogo, si tratta anche in questo caso di previsioni riguardanti il futuro: il forte contesto degli utili ha spinto al rialzo le stime per il 2018, in particolare per MSCI EM (+15%), MSCI Japan (+9,5%), MSCI AC World (+8,7%) ed S&P 500 (+3,5%).
Non si intende sostenere, ovviamente, che i mercati saranno immuni a singoli dati economici. È probabile un’ulteriore volatilità. È bene altresì ricordare che i possibili timori legati alle politiche potrebbero superare quelli legati all’inflazione e ai futuri aumenti dei tassi di interesse. Ci troviamo ancora in un contesto di politiche oltremodo inconsueto, senza un precedente storico esatto. I timori futuri potrebbero comprendere l’impatto della politica fiscale espansionistica statunitense sul relativo mercato obbligazionario e il possibile impatto della prosecuzione dell’inasprimento del credito cinese.

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