Lo Yen e l’azionario giapponese beneficiano dei movimenti dei Treasury

A cura di WisdomTree
Crediamo che all’inizio dello scorso anno lo Yen sia salito del 18.66% nei primi tre trimestri del 2016 in parte a causa del calo delle aspettative di rialzo dei tassi da parte della Fed nelle prime sei settimane dell’anno scorso. A partire dall’elezione di Donald Trump la situazione è drasticamente cambiata, in conseguenza del miglioramento delle previsioni sulla crescita futura del PIL e dell’inflazione, causando un deprezzamento dello Yen e un rialzo del Dollaro e dei tassi USA.
Ciò sta provocando un importante stimolo a sostegno dell’azionario nipponico e delle previsioni sugli utili per le multinazionali e gli istituti bancari del Paese del Sol Levante quest’anno.
Valuta a parte, il segmento azionario giapponese si è posizionato tra le asset class che hanno performato meglio dalla vittoria di Trump, con un rally superiore al 17%. Considerato il differenziale odierno dei tassi d’interesse, riteniamo che gli investitori desiderosi di ottenere esposizione sui mercati azionari nipponici o europei dovrebbero valutare l’ipotesi di una copertura monetaria.
Implicazioni sugli investimenti strategici di lungo periodo. Poiché il quadro finanziario è molto diverso rispetto a un anno fa, per gli investitori potrebbe essere arrivato il momento di aggiornare i portafogli e ribilanciarli di conseguenza. Riteniamo che i principali elementi da tenere in considerazione saranno il rialzo dei tassi d’interesse, le previsioni di crescita del PIL e le aspettative sui tagli alle imposte nazionali, implicando a nostro avviso un possibile orientamento sia verso l’azionario nipponico con copertura dal rischio di cambio che verso le small e mid cap statunitensi.

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