Macro Usa, in attesa dei dati sui beni durevoli e della terza stima del Pil

A cura di Wings Partners Sim

Si è chiusa venerdì una settimana piuttosto scarna sotto il profilo dei dati macro, con unici elementi di attenzione rappresentati dagli indici PMI Flash Europei (al di sopra delle attese quelli relativi al settore manifatturiero ma deludenti quelli legati ai servizi ) e dati americani sempre in chiaro scuro, con la risultanze al di sotto delle aspettative dell’indice Flash Markit (sia nella componente servizi che manifatturiera) ma i dati sul settore sono stati immobiliare estremamente forti, con le vendite di case esistenti inaspettatamente in rialzo a maggio dell’1,1% (5,62 milioni di unità su base annua) ed i prezzi ai nuovi massimi storici.

In questo contesto è la dialettica delle banche centrali a dominare, con la consueta dicotomia tra falchi e colombe nelle dichiarazioni dei portavoce della FED ed un Draghi (che dovrebbe tornare a parlare questa settimana) che non si esime da quella che potrebbe sembrare una battuta affermando, in un discorso indirizzato ai capi di stato europei, che la fiducia è la forma di stimolo più economica.

Grazie a questo clima di fiducia a “buon mercato” e con una settimana innanzi decisamente più densa sotto il profilo dei dati macro (oggi beni durevoli USA, giovedì la terza stima del PIL) il mercato azionario prosegue nella sua stabilizzazione, trainato ancora una volta dagli indici asiatici che questa mattina rivedono al rialzo il recente massimo da 18 mesi.

Decisamente meno movimentato il comparto valutario, con il dollaro che va a perdere in chiusura gran parte del terreno faticosamente guadagnato in settimana (siamo nuovamente ad 1,12 contro euro) e la sterlina che dopo il tonfo di metà settimana torna a guardare quota 1,28 contro biglietto verde.

I toni complessivamente restrittivi dei portavoce della FED hanno frenato l’ascesa dell’oro, che rimane in ogni caso sopra la soglia psicologica dei 1.250 dollari per oncia, mentre il Petrolio dopo aver inaugurato la fase ribassista (con una flessione dai massimi superiore al 20%) inanella la terza sessione di rialzo consecutivo, resta da vedere se sia rimbalzo tecnico o una decisamente meno probabile inversione di trend dato che a livello fondamentale poco o nulla è cambiato (almeno in meglio) in queste ultime tornate.

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