Materie prime, l’outlook di Etf Securities per il 2017

A cura di Nitesh Shah, Commodity Strategist di Etf Securities
Le valutazioni delle singole commodity rifletteranno i rispettivi fondamentali nel 2017. Le pressioni a breve termine su oro e argento sono destinate a scemare, dato che l’inflazio ne aumenta più rapidamente dei tassi d’interesse. Nel primo semestre il petrolio evidenzierà un andamento laterale finché non emergeranno segnali visibili di una contrazione della produzione. Il rialzo dei metalli industriali sarà preceduto da una correzione a breve termine. La Niña eserciterà pressioni sui prezzi dei prodotti agricoli.
Le valutazioni delle commodity dipendono dai fondamentali Benché molti considerino le commodity alla stregua di una singola classe di attivo, in realtà le valutazioni delle specifiche materie prime dipendono dai rispettivi fondamentali. Storicamente le commodity evidenziano una correlazione reciproca relativamente bassa. In queste prospettive forniremo una panoramica delle nostre previsioni sulle principali materie prime in c iascuna sottocategoria.

Oro e argento: pressioni a breve termine, vigore a medio termine Nel dicembre 2016 la Federal Reserve ha sorpreso il mercato assumendo toni più restrittivi e rivedendo al rialzo da due a tre gli aumenti dei tassi previsti per il 2017 attraverso i cosiddetti “dot plot”. Il dollaro statunitense ha guadagnato terreno in seguito alla notizia, mentre l’oro ha subito una correzione. Prevediamo che il contesto di tassi in aumento eserciterà pressioni negative sul metallo giallo nel breve periodo. Tutto sommato, però, continuiamo a credere che la Fed procederà in modo graduale con rialzi inferiori alle attese. Dopo tutto, nel dicembre 2015 il “dot plot” preannunciava quattro incrementi dei tassi nel 2016, ma solo uno si è concretizzato. Le politiche pro -crescita del Presidente eletto Trump che hanno esaltato gli investitori sar anno probabilmente accompagnate da un aumento dell’inflazione, alla luce delle tensioni sul mercato del lavoro statunitense. Un ’accelerazione dell’inflazione più rapida rispetto agli incrementi dei tassi d’interesse potrebbe mantenere bassi i tassi reali, il che è storicamente favorevole al prezzo dell’oro. Le posizioni speculative nell’oro sono nettamente diminuite rispetto al picco seguito al referendum sulla Brexit e l’ottimismo del mercato dei futures nei confronti del metallo giallo è rimasto modesto d opo altri shock politici, come l’inattesa vittoria di Trump o la bocciatura delle riforme costituzionali in Italia. Tuttavia, i rischi politici sono a nostro avviso sottovalutati e le posizioni nell’oro potrebbe ro tornare ad aumentare con la ricerca di att ivi tangibili da parte degli investitori in una fase di cambiamenti politici. Le elezioni presidenziali francesi e le elezioni parlamentari tedesche sono solo alcuni degli appuntamenti in calendario per quest’anno che potrebbero fungere da catalizzatori , spingendo al rialzo le quotazioni dell’oro. Anche l’argento, che presenta una stretta correlazione con l’oro, dovrebbe registrare rincari. Il metallo dovrebbe guadagnare ulteriormente terreno grazie alle tensioni dal lato dell’offerta, per via del continuo calo della spesa per investimenti nel settore minerario e dell’ aumento della domanda di argento per uso industriale nel contesto del consolidamento della ripresa economica a livello globale.
Resistenza a quota 55 USD al barile per il petrolio nel primo semestre 2017 I mercati hanno reagito in modo estremamente favorevole alla notizia dei tagli alla produzione dell’OPEC previsti per il gennaio 2017. Il coinvolgimento di diversi paesi non appartenenti al cartello ha accresciuto l’ottimismo del mercato. Da un più attento esame dell’accordo emergono tuttavia diverse imperfezioni:
  • Il taglio complessivo di 1,2 milioni di barili al giorno (mb/g) annunciat o si riferisce a un dato gonfiato che non corrisponde alla produzione dell’OPEC
  • L’accordo è stato formulato pe r i 14 membri del cartello, ma diversi paesi sono stati esentati o sospesi dal gruppo
  • Tenendo conto delle esenzioni, delle sospensioni e dei paesi che incrementano la produzione, il taglio si avvicina a 0,7 mb/g
  • I paesi dell’OPEC hanno intensificato la pro duzione in vista dell’accordo. Dubitiamo che i livelli sarebbero stati tanto elevati in assenza della riunione in programma
  • Oltre al monitoraggio, le disposizioni che vincolano i paesi aderenti e non aderenti al cartello a ridurre la produzione sono poche

L’accordo entrerà in vigore nel gennaio 2017, ma a nostro avviso occorrerà del tempo prima che i paesi dell’OPEC riescano a raggiungere l’obiettivo di 32,5 mb/g. Inoltre, la produzione statunitense rimarrà elastica al prezzo. A fronte di un prezzo di pareg gio a breve termine di circa 40 USD al barile per il petrolio da scisti, ci aspettiamo di osservare un aumento dell’offerta USA. Di conseguenza, è improbabile che il mercato registri un deficit di offerta duraturo prima della seconda metà del 2017, anche s e i livelli saranno molto vicini all’equilibrio già nel primo semestre. Alla luce dell’abbondanza delle scorte, riteniamo che i prezzi non riusciranno a superare stabilmente i 55 USD al barile prima del secondo semestre 2017, quando si inizierà ad atting ere alle giacenze.

Prevista una correzione dei metalli industriali prima del prossimo rally I metalli industriali hanno messo a segno un deciso rialzo nel 2016, poiché le carenze di offerta sono diventate più palesi. Persino il rame, che ha evidenziato un andamento modesto nel primo semestre dell’anno, ha guadagnato terreno nel novembre 2016. Riteniamo che i l rapid o rincar o di fine 2016 sia ascrivibil e a un’ondata speculativa che ha avuto origine in Cina, dal momento che i fondamentali dei metalli non aveva no subito variazioni rilevanti. Nelle ultime settimane del 2016 abbiamo tuttavia iniziato a osservare una correzione destinata a nostro avviso a proseguire fino all’inizio del nuovo anno . Successivamente, i fondamentali ancora solidi che hanno sostenuto la classe di attivo favoriranno una crescita più sostenibile nel 2017. La maggior parte dei metalli industriali evidenzia una carenza di offerta , che rischia di aumentare a causa degli aggressivi tagli alla spesa per investimenti nel settore minerario. Nat uralmente, non mancheranno le eccezioni. In vista del 19° Congresso nazionale del Partito comunista cinese, che si terrà nell’autunno del 2017, le autorità di Pechino punteranno a promuovere la stabilità politica. Ciò potrebbe tradursi in una battuta d’arr esto del programma di riforme e in una persistente sovrapproduzione di alcuni metalli, come l’alluminio, in Cina. Il crescente populismo in altre regioni si accompagnerà probabilmente a un aumento della spesa per infrastrutture, che alimenterà la domanda di commodity industriali. Ad esempio, il Presidente eletto Trump ha promesso su questo fronte una spesa di 1000 mrd di USD (finanziata tramite una combinazione di crediti d’imposta e prestiti al settore privato). Riteniamo che ciò provocherà un nuovo rally dei metalli industriali dopo la correzione a breve termine a cui abbiamo accennato. I prezzi di queste commodity potrebbero essere influenzati anche da altri rischi politici. Uno di questi è la recente minaccia delle Filippine di vietare le esportazioni d i minerale metallifero. Tuttavia, è probabile che la relazione del Presidente Duterte con gli Stati Uniti migliori dopo l’insediamento di Trump, e la sua nuova intesa politica con la Cina potrebbe mantenere inalterate le esportazioni di tale minerale, quan to meno verso i maggiori consumatori.
Atteso miglioramento delle condizioni agricole grazie a La Niña Si prevede l’emergere di un fenomeno climatico denominato La Niña, che causerà un abbassamento delle temperature durante la stagione estiva nell’Emisfero meridionale e ridurrà i danni causati dal calore alle coltivazioni di caffè arabica, mais e soia. Le recenti piogge hanno favorito una buona fioritura delle piante di caffè in Brasile, creando i presupposti per un’annata dal raccolto abbondante. Una coltre di neve più spessa in Nord America durante La Niña potrebbe giovare anche alle colture di frumento invernale. Livelli normali di precipitazioni in India hanno ripristinato i bacini idrici (dopo l’assenza di monsoni dell’anno precedente). Queste condizioni favorevoli contribuiranno a ridurre il deficit di produzione di zucchero. L’eliminazione del contingente di produzione su questa commodity da parte dell’UE nell’ottobre 2017 incrementerà l’offerta di barbabietola da zucchero in Europa e ridurrà la domand a di zucchero di canna, con effetti negativi sui prezzi.

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