Obbligazioni, prese di beneficio all’orizzonte?

Di Mark Holman, CEO TwentyFour AM, boutique di Vontobel dedicata al reddito fisso

Dopo il lungo rally natalizio protrattosi per l’intero mese di gennaio e le prime due settimane di febbraio, le nubi che si stanno addensando all’orizzonte che ci hanno indotto a tirare le somme e a realizzare alcune prese di profitto anticipate sfruttando la posizione tecnica forte e l’abbondanza di liquidità. Ma allora di che cosa ci preoccupiamo? Semplicemente della politica. E anche se non ci sono rischi imminenti tali da far deragliare i mercati, riteniamo che gli operatori si siano addormentati troppo sugli allori nella convinzione che tutto andrà bene.

Negli Stati Uniti c’è Trump che, a detta di molti, rappresenta un elemento favorevole per la crescita, favorevole per il credito e meno favorevole per i tassi. In questo momento le quotazioni scontano già gran parte di questi dati senza lasciare molto margine per gli errori di politica o i rischi di esecuzione.

Nel 2017 ci saranno diverse elezioni in Europa; quella che desta le maggiori preoccupazioni è il primo turno delle presidenziali francesi, in calendario per il 23 aprile, seguito dal secondo turno, decisivo, il 7 maggio. Stando alle inchieste la destra di Marine Le Pen arriverà sì all’ultimo round, ma perderà la battaglia finale. Ma davvero possiamo ancora credere ai sondaggi? Dopo aver preso atto di alcuni aspetti del suo programma economico questo fine settimana, siamo più che consapevoli delle conseguenze negative legate a un’eventuale vittoria del Front National, che promette ad esempio l’uscita dall’euro.Inoltre, esiste la possibilità che in Italia si tengano votazioni anticipate. In questo caso gli elettori italiani andrebbero alle urne ancora prima dei cittadini dell’Esagono, con conseguenze negative molto simili, leggi abbandono della moneta unica, in caso di trionfo del movimento anti-establishment. È quanto è del resto chiaramente emerso dal referendum costituzionale di dicembre, un tema che però i mercati hanno preferito ignorare concentrandosi sul rally innescato dall’arrivo di Trump alla Casa Bianca.

Ma per quanto durerà? Lo spread tra gli Oat francesi e i Btp italiani rispetto ai Bund tedeschi si è già notevolmente ampliato: quello tra i titoli di Stato francesi e tedeschi è aumentato di quasi 70 punti da fine settembre mentre quello tra i titoli di Stato italiani e tedeschi di poco meno di 100 punti, sempre nello stesso periodo. Siamo di fronte a perdite importanti: basti infatti pensare che ogni punto base vale quasi 10 cent e in più, i rendimenti sono estremamente bassi. E come se non bastasse, negli ultimi giorni abbiamo assistito a un incremento del differenziale rispetto agli istituti di credito francesi, a riprova del fatto che anche il sistema bancario viene piano piano contagiato. Ma tutto questo non ci è nuovo…

Ricordiamo certamente le gravi preoccupazioni del passato. Ogni volta, però, siamo riusciti a riprenderci, anche se solo dopo alcune perdite mark-to-market. Forse ci stiamo agitando per nulla, ma mentre le obbligazioni sono a livelli così alti, complice il recente rally, riteniamo perfettamente sensato cogliere quest’occasione in modo da reinvestire a livelli più interessanti qualora la volatilità aumentasse, come sospettiamo potrebbe accadere. Non è affatto escluso che la nostra decisione sia prematura, tuttavia a volte il clima cambia velocemente e in questo momento la liquidità abbonda, il che ci consente un’esecuzione efficiente. Nel frattempo possiamo rilassarci un po’ e assistere agli autogol dei politici francesi che spianano la strada a Marine LePen.

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