Piazza Affari in stand by ma le opportunità di trading non mancano

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di Finanzaoperativa.com dell’11 ottobre 2017

L’indice Ftse Mib sta provando a risalire la china dopo la correzione che lo ha spinto anche al di sotto dei 22.300. Lo storno si può considerare ormai concluso?

Tra la seduta odierna e quella di ieri il Ftse Mib a mio parere ha generato un ulteriore segnale ribassista con l’incrocio al ribasso a quota 22.470 punti della media mobile a 21 sedute. Questo segnale era stato già anticipato la scorsa settimana da un’indicazione negativa data dalla violazione dei 22.500 punti. Tenendo anche conto che la discesa non è così violenta per ora, questo fa sì che gli indicatori tecnici siano ancora distanti dalla zona di ipervenduto, con il rischio di una ulteriore discesa, lenta ma costante.
In quest’ottica i prossimi obiettivi li possiamo individuare in area 22.070/22.000 in prima battuta, con un ritorno più in là nel tempo in zona 21.600/21.500.

Basandomi su un’analisi di tipo puramente tecnico, la mia idea è che si possa assistere ad un’ulteriore correzione nel breve. Se però il Ftse Mib riuscirà a confermare il ritorno al di sopra dei 22.500 punti, allora potremmo assistere ad un recupero con primo obiettivo sui massimi dell’anno segnati in area 22.850 a inizio mese e target successivo in area 23.000, ma personalmente propendo più per una discesa.

Tra i bancari oggi Unicredit recupera terreno, mentre non riesce a fare altrettanto Intesa Sanpaolo. Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?

Per Unicredit vale un po’ quanto detto prima per il Ftse Mib, nel senso che la discesa non sembra essere pericolosa, ma sono stati generali dei segnali negativi che a mio pare fanno propendere per una prosecuzione della correzione.
Quest’ultima potrebbe svilupparsi fino al test del supporto statico di medio periodo posto a quota 16,35 euro. Una volta raggiunta tale soglia, se il supporto si dimostrerà un valido sostegno si assisterà ad un rimbalzo dei corsi, diversamente la discesa proseguirà sotto i 16 euro, con obiettivo i 15,3/15,15 euro.
Se Unicredit riuscirà ad incrociare nuovamente al rialzo le medie mobili a 17,6 euro, allora si profilerebbe un recupero oltre i 18 euro e in seguito verso nuovi massimi dell’anno.

L’impostazione tecnica di Intesa Sanpaolo somiglia a quella di Unicredit: il titolo ha incrociato recentemente al ribasso a quota 2,92 euro la media mobile a 50 giorni e sembra intenzionato a scendere verso il test del supporto statico di medio termine a 2,75 euro. Raggiunta questa soglia Intesa Sanpaolo potrebbe provare ad invertire rotta, sfruttando l’ipervenduto, mentre sotto i 2,75 euro avremo un primo target a 2,7 euro e in seguito a 2,6 euro, dove è rimasto aperto un gap-up.
Sopra i 2,9 euro Intesa Sanpaolo avrà un target oltre i 3 euro, ma ritengo poco probabile la realizzazione di un simile scenario almeno nel breve termine.

Saipem è stato di recente colpito da forti vendite, pagando pegno alla bocciatura di Goldman Sachs. Quali strategie ci può suggerire per questo titolo?

Su Saipem proverei qualche acquisto speculativo visto che dal punto di vista tecnico in area 3,5 euro il titolo potrebbe completare un doppio minimo, figura che anticipa di solito un rimbalzo dei corsi.
In quest’ottica gli obiettivi sarebbero a 3,7 euro prima e a 4 euro in seguito, mentre sotto i 3,5 euro avremo un primo target a 3,4 euro e successivamente a 3,3 euro.

Ci sono dei titoli che sta seguendo con più interesse di altri in questa fase di mercato?

Parlerei in primis di Fincantieri che ha testato il supporto dinamico ascendente di breve termine passante a 0,934 euro  e da lì ha rimbalzato, arrivando a incrociare oggi a 0,986 euro la media mobile a 50 sedute. Vista l’ampia distanza dall’ipercomprato tecnico dei principali oscillatori e indicatori tecnici, si può prevedere un ulteriore allungo con obiettivi a 1,05 euro in prima battuta e in seguito a 1,1 euro, per poi spostare l’attenzione nell’area compresa tra 1,15 e 1,18 euro, massimo toccato il 26 settembre scorso.
A chi volesse acquistare Fincantieri suggerisco di fissare uno stop loss molto rigido sotto 0,934 euro.

Sempre al di fuori del paniere principale segnalo Sias che sta tornando a testare i massimi storici in area 14 euro, oltre cui potrebbe segnare nuovi top assoluti a 14,5 euro prima e in seguito oltre la soglia dei 15 euro.
Un acquisto del titolo andrà corredato da uno stop loss sotto i 13,5 euro, dove al momento transita la media mobile a 21 sedute che funge anche da supporto dinamico ascendente.

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