Pil Usa in calo, crollano le esportazioni

di Filippo Diodovich, market strategist di IG

Secondo la seconda stima del Bureau of Economic Analysis il Pil Usa nel primo trimestre ha evidenziato un calo dello 0,7%. Rivista fortemente al ribasso la lettura preliminare (+0,2%). Le attese del consensus erano fissate per una discesa dello 0,8%. Comparando le nuove cifre del primo trimestre rispetto a quelle del quarto trimestre (+2,2%) si osserva immediatamente come la componente che ha colpito negativamente il PIL è stata la forte flessione delle esportazioni (-7,6%). Le imprese statunitensi hanno infatti perso competitività con la forza relativa del dollaro nel primo trimestre 2015. Il Dollar Index (paniere che misura la forza del biglietto verde rispetto alle principali valute internazionali) ha evidenziato un incremento di circa 10 punti percentuali tra gennaio e marzo.

Da notare anche il rallentamento della crescita della spesa per consumi. Dopo aver registrato un rialzo del 3,2% e del 4,4% negli ultimi trimestri dello scorso anno, i consumi degli americani hanno mostrato un aumento dell’1,8% nei primi tre mesi. Male anche la componente degli investimenti.

Le cifre sul PIL non hanno cambiato le aspettative sulle prossime azioni della FED. Prima del fondamentale meeting del FOMC del 16-17 giugno saranno da valutare i dati sull’inflazione (core PCE) e sui non farm payrolls per avere una maggiore idea sul reale stato di salute dell’economia americana. Riteniamo che nonostante le parole dei governatori centrali il rialzo dei tassi d’interesse non sarà effettuato nel brevissimo periodo ma solamente nell’ultimo trimestre 2015.

Oscillazioni sul cambio euro/dollaro ma senza prendere una precisa direzione.

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