Portafoglio Italia 2016 resiliente alla crisi dell’equity

Il rimbalzo di questi giorni del Ftse Mib non deve far dimenticare che da inizio anno l’indice italiano delle blue chip segna un ribasso ancora vicino al 20 per cento. E che per ora solo due titoli, Moncler e Snam, registrano una performance positiva quest’anno. Con questo scenario ancora ribassista, non può non esserne colpito anche il nuovo Portafoglio Italia 2016. Che ha comunque retto egregiamente: tutti e tre performano meglio del Ftse Mib. Grazie anche a Snam, in positivo del +1,24% e Terna (-0,76%). Il portafoglio “5 dogs” segna -11,3%. quello dei “10 dogs” perde il 14,7%, mentre il migliore rimane il “PPP” (composto dalla sola Enel) con un -5,3 per cento. Qui i risultati in dettaglio. I dati sono aggiornati alle ore 11 di oggi.
Come vengono costruiti i tre portafogli? Il primo, quello dei “10 dogs” comprende appunto i 10 titoli con il dividend yield maggiore scelti tra i 40 del Ftse Mib. Ordinando questi 10 titoli per prezzo crescente e prendendo i primi cinque (quelli cioè con il prezzo inferiore) si ottiene il secondo portafoglio “5 dogs“: alla base del motodo è il fatto che un incremento (in assoluto) del prezzo ha un impatto percentuale maggiore su un titolo con un prezzo basso piuttosto che alto. Il terzo e ultimo portafoglio, detto “PPP” è composto infine da un solo titolo: il secondo dell’ordinamento (dal prezzo più basso a quello più alto). Si tratta solo di una anomalia statistica scoperta da O’Higgins ma valida anche sul mercato italiano: in genere – ma ovviamente non è una certezza – è un titolo che sovraperforma il mercato. Quest’anno è Enel.
Di seguito l’elenco dei 10 titoli: Unipolsai, Enel, Terna, Unipol Gf, Snam, StM, Banca Mediolanum, Tenaris, EniGeneraliMax Malandra

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