Prudenza sul Regno Unito

A cura di David Basola, Responsabile per l’Italia di Mirabaud Am
Nel Regno Unito, nel corso del tradizionale Autumn Statement – il piano economico presentato in autunno (l’altro è in primavera) – sono stati annunciati solo limitate correzioni di politica fiscale. Il nuovo Governo di Theresa May ha intenzione di chiedere una somma ulteriore di 125 miliardi di sterline nel corso dei prossimi quattro anni, una cifra superiore rispetto a quanto annunciato a marzo, in quanto la decisione sulla Brexit porterà a un ulteriore indebitamento pari a circa il 5% del PIL.
Malgrado questi provvedimenti, le nuove misure effettive ammontano a soli 25 miliardi di sterline, mentre la linea restrittiva attesa – che implica un consolidamento strutturale dello 0,5% quest’anno, che salirà all’1% nel corso dei prossimi cinque anni – viene mantenuta.
In generale, a nostro avviso, tale posizione non è realistica, poiché ci aspettiamo un rallentamento dell’attività economica. Pertanto, riteniamo che i piani del Governo attuale di offrire un consolidamento dello 0,9% (in relazione al PIL) nel 2019 siano troppo ambiziosi. Guardando alla crescita economica i dati indicano un buon livello di investimenti non residenziali, mentre i consumi più deboli restano in contrasto con gli indicatori più ottimisti sulla fiducia.
Rimaniamo dunque più prudenti sulle previsioni di crescita per il prossimo anno, prevedendo un rallentamento più graduale.

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