Riflessioni da Omaha, Nebraska

A cura di Tony Finding, Team multi asset di M&G Investments
La scorsa settimana Tony Finding ed Eric Lonergan hanno compiuto il consueto “pellegrinaggio” a Omaha, negli Stati Uniti, per partecipare all’assemblea annuale degli azionisti di Berkshire Hathaway, la società di investimento guidata da Warren Buffett. Durante la permanenza oltreoceano, hanno avuto modo di riflettere, fra le altre cose, sull’attrattiva esercitata oggi dall’azionario statunitense, sulle implicazioni dei bassi tassi d’interesse per gli investitori orientati al valore e sulla possibilità effettiva che qualcuno riesca a dimostrare continuativamente un talento nella selezione dei titoli. Nel primo di due post per il blog, Tony condivide le sue personali impressioni su questa esperienza.
RIFLESSIONI DA OMAHA, NEBRASKA Nella luce fredda e grigia del primo mattino, non si può fare a meno di chiedersi cosa spinge noi e migliaia di altri a mettersi in fila per ore per il privilegio di un posto in prima fila a questo evento assolutamente unico.
Forse ci stiamo facendo ingannare dalla casualità e vediamo talento dove in realtà c’è solo fortuna. In ogni modo, dopo aver visto di persona Warren e il suo arguto socio in affari Charlie Munger rispondere a un’infinita varietà di domande per quasi sei ore, si ha la netta impressione che il successo finanziario di questa società dipenda da fattori diversi dalla mera fortuna, che pure indubbiamente ha giocato un ruolo importante, come questi due umili miliardari ammettono candidamente.
Una caratteristica affascinante del settore della gestione di investimenti è che l’esperienza dovrebbe migliorare la nostra capacità decisionale. Noi stessi riteniamo che serva una mente curiosa e la volontà di costruire all’infinito abitudini e capitale umano. È la sesta volta che partecipiamo a questo evento annuale, ma osservare la passione e l’energia di Charlie (che ha più di novant’anni) e Warren (a ottanta suonati) quando parlano di economia e investimenti resta uno degli aspetti del viaggio da cui traiamo la massima ispirazione.
Una delle conclusioni principali della riunione di quest’anno è la sensazione che oggi l’indice S&P 500 non sia un investimento così convincente come negli ultimi anni: Buffett ha suggerito infatti che il livello di quotazione delle aziende risulta in qualche modo più appetibile in Europa e, soprattutto, in Germania.
Ultimamente c’è stato un certo interesse negli Stati Uniti riguardo alla capitalizzazione di mercato come percentuale del PIL, un parametro che alcuni chiamano “indicatore Buffett”. La capitalizzazione di mercato dell’S&P 500 come quota del PIL in effetti oggi appare elevata (si veda il grafico 1).

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!