Salone del Risparmio 2018, focus su Pir e previdenza complementare nella conferenza plenaria

“L’industria del risparmio gestito deve guardare alle forze capaci di dare nuovo impulso alla nostra crescita, tra queste la creazione di un mercato unico europeo per il terzo pilastro previdenziale, che nel 2017 ha compiuto un passo decisivo”, è questa l’esortazione del presidente di Assogestioni Tommaso Corcos in occasione dell’apertura dei lavori della nona edizione del Salone del Risparmio in corso al MiCo di Milano fino al 12 aprile.

Nel discorso di apertura il presidente Assogestioni traccia lo stato di salute dell’industria del risparmio gestito che ha salutato il 2018 con “straordinaria vivacità”. A partire dai Piani Individuali di risparmio che hanno tagliato il traguardo del primo anno di vita con un risultato importante, diventando strumento fondamentale per supportare e canalizzare il risparmio verso l’economia reale e le Pmi.

“Gli effetti positivi dal loro lancio sono già evidenti come l’incremento della liquidità, il numero degli investitori attivi e le performance positive delle MidCap”, ha osservato Corcos. “Durante il loro primo anno di vita i Pir hanno raccolto circa 11 miliardi di euro di risparmio delle famiglie italiane da parte di oltre 60 fondi compliant alla normativa, contribuendo per circa l’11% alla raccolta netta dell’intera industria”, ha ricordato il presidente di Assogestioni sottolineando che l’impatto di questi prodotti è stato positivo ma graduale. “Dopo il successo dei Pir – ha ricordato il presidente di Assogestioni ad un Auditorium gremito –  l’industria del gestito deve guardare alle forze capaci di dare nuovo impulso alla nostra crescita, tra queste la creazione di un mercato unico europeo per il terzo pilastro previdenziale, che nel 2017 ha compiuto un passo decisivo”.

In questo contesto il ruolo del risparmio gestito diventa fondamentale anche alla luce delle novità introdotte da MIfid2: “La normativa a inizio anno ha trasferito in capo alle Sgr una maggiore responsabilità nel disegno dell’offerta di prodotti e servizi di investimento. L’appuntamento è stato pienamente rispettato: dobbiamo vedere come la sua applicazione farà evolvere nel concreto il modello di servizio: complessivamente credo che siano state create le premesse per migliorarlo lungo tutta la catena del valore”. Secondo Corcos l’industria sta procedendo lungo un sentiero positivo e i punti cardinali che indicano la rotta che l’Associazione seguirà per affrontare i prossimi cambiamenti sono: “responsabilità, consapevolezza e coraggio”. “Responsabilità per gli oltre 2000 miliardi di Euro che l’industria gestisce, una cifra pari alla metà delle attività finanziarie delle famiglie italiane. Consapevolezza, nell’aiutare risparmiatori e famiglie a migliorare la cultura finanziaria e vivere il risparmio con fiducia ma anche con maggiore consapevolezza. Coraggio nell’intercettare e influenzare i nuovi trend”.

Lo sguardo all’Europa e alle sfide globali è affidato ai due interventi successivi: quello di Jonathan Hill, ex Commissario EU, focalizzato sulla Brexit e quello di NG Kok Song, Former Chief Investment Officer Government of Singapore Investment Corporation member of Global Advisory Board of PIMCO, sui trend e le sfide del mercato asiatico.

Cosa può significare la Brexit per la Gran Bretagna? Per Jonathan Hill “la fuoriuscita della Gran Bretagna non significherà la fine di Londra come centro finanziario globale anche se occorrerà mantenere la reputazione di una piazza finanziaria molto ben regolata”. Secondo l’ex commissario “la Brexit è l’ultimo problema dell’UE, che va riformata con un sistema più flessibile di legislazione comunitaria ispirato ai principi dell’accountability”.

Si focalizza, invece, sulla tendenze e le sfide per il continente asiatico l’intervento di NG Kok Song, Former Chief Investment Officer Government of Singapore Investment Corporation, member of Global Advisory Board of PIMCO: fari puntati sulle prospettive di crescita della Cina, il cui Pil secondo stime di East Asian Policy crescerà a circa 35 trilioni di dollari entro il 2050. “Negli ultimi due anni – ha dichiarato NG Kok Song – il nostro portafoglio d’investimento si sta muovendo verso India e Cina e a discapito dei mercati sviluppati”. Del resto la convergenza delle economie emergenti rispetto a quelle sviluppate è già una realtà: la produzione globale ha raggiunto un equilibrio del 50%. Dagli anni 90 a oggi è cominciata un’inversione di tendenza in termini di crescita mondiale e oggi gli equilibri sono invertiti: le economie sviluppate pesano per il 40%, quelle emergenti per il 60%.

Secondo le prime rilevazioni sono oltre 4800 i partecipanti alla prima giornata della manifestazione.

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