Scenario favorevole per l’azionario asiatico

A cura di Christopher Chu, Fund Manager – Asian equities di Union Bancaire Privée – UBP
Un rischio significativo per l’azionario asiatico sarebbe un ritiro rapido dal mercato da parte delle banche centrali della liquidità. Sebbene si tratti di un rischio reale, è chiaro però che le condizioni sono ancora ampiamente accomodanti, in quanto la liquidità immessa a livello globale controbilancia qualunque stretta da parte della Fed, pertanto il contesto resta espansivo.
Guardando all’ultimo trimestre del 2017, l’azionario asiatico nel complesso resta un asset class interessante in quanto c’è un ottimismo derivante da un momentum politico sostenibile e da dati economici resilienti.
Per quanto riguarda la Cina, ad esempio, l’evento principale è stato il 19° Congresso del partito. Tuttavia, ciò che getterà le basi per politiche economiche dettagliate sarà il meeting che si terrà in novembre, la Central Economic Work Conference (CEWC). I mercati monitoreranno da vicino tale evento, in quanto in passato si è rivelato un forte indicatore in materia di temi d’investimenti per il resto dell’anno.
Inoltre, lo slancio economico in Cina dovrebbe promettere bene per gli investitori nei prossimi mesi. La decisione della PBoC di allentare le politiche precedentemente implementate, con l’intento di scoraggiare le fughe di capitali indica che i policymaker hanno meno timore di forti svalutazioni.
Analogamente, gli investitori monitoreranno anche l’India, in quanto l’economia è impattata negativamente dalla demonetizzazione e dalla riforma GST (Goods and Services Tax). L’economia del Paese è cresciuta del 5,7% nel 2° trimestre, ma meno del previsto, aumentando così la probabilità che la Reserve Bank of India tagli i tassi di interesse alla fine di quest’anno. Con le riforme strutturali che stanno potenzialmente indebolendo la crescita, il gap della produzione si sta espandendo a un ritmo più elevato, aggiungendo una crescente pressione deflazionistica sull’economia. Nel complesso, la riforma GST ha rappresentato un elemento sfavorevole, perché le aziende hanno ridotto gli inventari prima della sua implementazione e ciò probabilmente rischia di posticipare il ciclo di rifornimento entro la fine dell’anno.
Fattori che si aggiungono alla crescita a livello locale includono una ripresa delle economie trainate dalle esportazioni, in particolare Corea e Taiwan, dovuta in parte a un nuovo ciclo di produzione tecnologico a seguito del rilascio di iPhone 8 e iPhone X. La domanda di semiconduttori ha anche spinto sorprendentemente al rialzo gli ordini di prodotti provenienti da Singapore e da altri paesi manifatturieri dell’ASEAN, riflettendo l’estensione della filiera integrata del settore.
Tale clima d’investimento è quindi a favore di un outlook positivo per le economie asiatiche in quanto presentano ancora politiche locali a supporto della crescita, che mirano a sostenere le riforme economiche, affrontando ad esempio l’errata allocazione del credito in Cina o il diritto fallimentare o fiscale in India o la riforma delle grandi imprese conglomerate, le “chaebol”, in Corea del Sud.
 

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