Se l’euro sale, non è detto che sia per sempre

A cura di Yann Quelenn e Arnaud Masset, analisti di  Swissquote
C’è da scommettere che oggi il focus dei mercati non ignorerà il panel in programma a Francoforte (che vede tra i relatori il membro della BCE Benoit Couré) con l’attenzione puntata per lo più sulla potenziale riduzione del bilancio della banca centrale a partire dal prossimo gennaio. Oltre a questo evento è attesa anche la pubblicazione delle minute della riunione della BCE di settembre. Noi continuiamo a ritenere che i mercati mostrino un eccessivo ottimismo circa la riduzione degli acquisti e che gli investitori stiano spingendo un po’ troppo l’euro.
Infatti, nonostante la pausa momentanea fatta registrare dalla moneta unica, c’è da credere che i rialzisti torneranno a riaffacciarsi man mano che la data del prossimo incontro della Bce (26 ottobre) si avvicinerà. L’Eurodollaro al momento si trova sotto 1,18, le incertezze provenienti dalla Catalogna non sembrano pesare più di tanto sulle quotazioni, per quanto noi siamo inclini a pensare che siano diminuite le posizioni in acquisto sull’euro. La Catalogna dichiarerà la sua indipendenza e a giorni ne verrà acclamato il leader.
Le tensioni sono destinate ad aumentare e i rischi politici aggiungeranno sicuramente ulteriore pressione sull’euro, per quanto i mercati non stiano ancora prezzando le conseguenze del voto catalano, come dimostrato anche dal cambio con il franco svizzero, che vede la moneta unica addirittura in apprezzamento.

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