Servizi finanziari, chi soddisferà i nuovi bisogni dei clienti e ne coglierà i benefici?

Secondo la società di consulenza Oliver Wyman, le imprese tradizionali di servizi finanziari dovranno radicalmente aumentare la capacità di soddisfare i bisogni dei clienti per non rischiare di perdere, a favore delle Big Tech, una parte sempre più significativa dell’attenzione e della volontà di spesa dei propri clienti. Nonostante le più grandi imprese di servizi finanziari siano sul mercato, in media, da quasi 150 anni, in trent’anni i dieci leader della tecnologia di consumo hanno raggiunto una capitalizzazione di mercato media superiore di 2,3 volte a quella raggiunta dai leader globali della finanza.

Il rapporto Oliver Wyman sullo stato dell’industria dei servizi finanziari 2018, intitolato The Customer Value Gap: Re-calculating Route, evidenzia come la sostanziale ripresa del settore dei servizi finanziari dopo dieci anni di crisi sia oggi percepita come a rischio di sostenibilità. Il principale motivo di preoccupazione è legato alla velocità e alle modalità con le quali i Big Tech stanno aumentando, nei settori che oggi presidiano, il valore generato per i propri clienti.

“Le lezioni impartite dalle Big Tech negli ultimi dieci anni non riguardano solo l’acquisizione e la crescita dell’attenzione dei clienti, piuttosto rivelano la natura della competizione futura che esse imporranno” – afferma Rick Chavez, co-autore del rapporto e partner di Oliver Wyman. “Le basi della concorrenza si sono spostate da vendita di prodotti all’offerta di soluzioni dinamiche per i problemi più importanti dei clienti, con un continuo e veloce miglioramento dell’esperienza d’acquisto, che produce un circolo virtuoso di più clienti e più informazioni, che a loro volta consentono di migliorare il servizio e quindi la soddisfazione dei bisogni dei clienti”.

Il 21mo rapporto annuale di Oliver Wyman ha analizzato il mercato del retail banking come caso di studio, per evidenziare il divario oggi esistente tra i bisogni espressi dai clienti di servizi finanziari e quanto oggi offerto dalle istituzioni finanziarie tradizionali. Oliver Wyman ha condotto una vasta ricerca, che comprende un’indagine sulla percezione del valore e sui bisogni finanziari non soddisfatti di circa 4.000 clienti retail residenti in USA, Regno Unito, Francia e Australia.

“Le società di servizi finanziari devono imparare a riconoscere e misurare l’effettivo valore creato per i clienti” – ha affermato Aaron Fine, partner di Oliver Wyman e co-autore del rapporto. “le istituzioni finanziarie si sono finora focalizzate su tre categorie di bisogni finanziari tradizionali, Finanziamento, Protezione e Accumulazione, sebbene nel vissuto dei clienti ve ne siano altri tre altrettanto ed anche più rilevanti: Produzione di reddito, Spesa e Trasferimento. La nostra indagine indica che queste categorie sono prioritarie nella lista dei bisogni attualmente più pressanti per la clientela retail. Nel caso degli Stati Uniti, se si potessero aiutare le famiglie a conseguire risparmi nelle proprie spese medie annue del 4%, ciò porterebbe alla creazione di 1.000 $ di valore annuo. Per ottenere lo stesso impatto dai servizi finanziari, attraverso un aumento dei rendimenti derivanti dai risparmi investiti o una riduzione degli interessi maturati su prestiti, sarebbe necessario aumentare i rendimenti di 33 volte o ridurre i costi finanziari del 15%. In pratica queste sono le aree in cui si scatenerà la competizione per la creazione di nuovo valore nei servizi finanziari”.

Dal rapporto si evince che all’avanguardia nel soddisfare questi bisogni finanziari sono le nuove aziende Big Tech. Ad esempio il rapporto calcola che dal 2010 negli USA è stato creato un trilione di dollari in nuovo valore di Borsa nelle aree di finanziamento, risparmio e protezione, in maggioranza prodotto da banche, asset manager e assicurazioni. In parallelo un ulteriore trilione di dollari in nuovo valore è da ricondurre a nuovi servizi focalizzati su spesa, produzione di reddito e trasferimenti, in massima parte riconducibile ad attività condotte da Big Tech.

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