Siamo solo all’inizio di un periodo più prospero?

A cura di Deutsche AM

Alla fine di un anno memorabile, stiamo finalmente riuscendo a cambiare pagina in termini di politica monetaria ed economia globale? La Federal Reserve statunitense sembra suggerirlo, ma il resto del mondo non tiene il passo.

In linea con le aspettative, la Federal Reserve (Fed) ha alzato il tasso d’interesse statunitense di riferimento per la seconda volta nel decennio in corso. La Fed ha tenuto a sottolineare che manterrà un approccio “graduale” per il rialzo dei tassi futuri ma ha anche precisato che occorre aspettarsi tre rialzi dei tassi d’interesse nel 2017 al posto dei due previsti fino ad ora. Sono salite leggermente anche le aspettative per i rialzi dei tassi nel lungo termine. Le previsioni macroeconomiche della Fed sulla crescita economica, il tasso di disoccupazione e l’inflazione restano tuttavia invariate. È ancora troppo presto per valutare l’impatto della futura politica economica del prossimo presidente degli Stati Uniti.

Certi dati economici europei sono incoraggianti. L’indicatore economico preliminare “PMI” composito (indice dei responsabili agli acquisti) per l’Eurozona ha raggiunto il livello di 53,9 punti, ben al di sopra della soglia di 50 punti che indica un’espansione dell’economia. Sono positivi anche gli indici ZEW della Germania. Ma occorre non dimenticare le incertezze legate all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea (Brexit). In Gran Bretagna l’aumento dell’inflazione sta già iniziando a ridurre il potere d’acquisto dei consumatori. In Italia sembra possibile che il governo sia favorevole ad elezioni anticipate in caso che passi il referendum che potrebbe mettere a rischio la recente riforma del mercato del lavoro.

L’economia cinese ha superato le aspettative nel 2016, realizzando una crescita economica del 6,7% nei primi tre trimestri dell’anno. La crescita, e in particolare gli investimenti, sono stati sostenuti dal governo, e ciò continuerà ad essere il caso nel 2017. Ma sarà necessario calibrare gli interventi del governo con grande attenzione per permettere all’economia di non soffrire di tre problemi che potrebbero divenire acuti: l’aumento dell’indebitamento, la fuga di capitali e l’indebolimento dello Yen in un contesto di rafforzamento del dollaro, ed infine la stabilità del mercato immobiliare.

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