Tre modi per sopravvivere ai bassi rendimenti

A cura di Luca Gianelle, Client portfolio manager multi-asset, Russell Investments
Crediamo che la ricerca di rendimenti nel 2017 non sarà così agevole, in un contesto dove osserviamo negli USA prezzi azionari relativamente cari, rendimenti obbligazionari ridotti e spread creditizi ridotti. L’elezione di Donald Trump come presidente USA ha incrementato l’incertezza nel nostro outlook economico globale. Crediamo che i mercati prevedano che la nuova amministrazione attuerà una politica economica favorevole a crescita, azioni e dollaro USA (relativamente mitigato da alcuni tweet presidenziali), e che dovrebbe altresì spingere la FED a ulteriori rialzi dei tassi nel corso dell’anno.
Tuttavia ci sono alcune incertezze legate alle posizioni del nuovo presidente. Per fare un esempio, ci sono alcune sue dichiarazioni sull’annullamento degli accordi commerciali e l’imposizione di dazi alla Cina che, se messi in atto, potrebbero provocare un nuovo declino nell’economia globale. L’ottimismo post-elettorale che ha guidato i mercati a fine 2016 potrebbe presto subire un cambio di rotta.
L’imperativo dei bassi rendimenti
Riteniamo che questo ambiente complesso contribuisca a creare un “imperativo dei bassi rendimenti” per gli investitori: Quando i rendimenti futuri attesi del mercato sono potenzialmente inferiori al tasso di rendimento desiderato, l’investitore non può permettersi di: ignorare strategie di investimento che offrano rendimenti incrementali, assumere rischi non adeguatamente remunerati e trascurare un’efficace implementazione delle strategie. Ecco tre modi per affrontare questo contesto:

  1. Diversificare le fonti di rendimento

È opportuno che gli investitori considerino un approccio multi-asset che preveda l’esposizione a un’ampia varietà di fonti di rendimento. Ad esempio al momento è preferibile guardare ai mercati azionari europei che sono leggermente più convenienti rispetto all’azionario statunitense. Riteniamo inoltre che con la reflazione, potrebbe essere opportuno avere in portafoglio settori come il real estate, le infrastrutture e perfino una limitata allocazione alle materie prime.

  1. Usare un solido processo di asset allocation dinamica per guidare il posizionamento tattico

In termini di asset allocation dinamica e posizionamento tattico, gli strategist di Russell Investments stanno monitorando le opportunità presenti nei mercati emergenti. Questa asset class è stata colpita duramente dopo le elezioni USA dello scorso novembre. Tuttavia crediamo che in questo comparto ci siano opportunità di investimento nei mercati azionari, obbligazionari e valutari di paesi emergenti selezionati. Riteniamo ragionevole anche un sovrappeso sui titoli value, nonostante il rally del segmento nella seconda metà del 2016. Tra le strategie di nicchia più interessanti individuate dai nostri strategist ci sono i prestiti bancari, meno sensibili ai rialzi dei tassi, e alcune selezionate strategie legate ai mutui ipotecari  in US che dovrebbero beneficiare della ripresa del mercato immobiliare.
Infine il nostro team ritiene che sia essenziale gestire il rischio di downside utilizzando i derivati per applicare alcune strategie di protezione utili a gestire la volatilità.

  1. Andare alla ricerca di soluzioni che puntino a un’implementazione efficace

In termini di implementation, ogni singolo basis point ha il suo peso. È fondamentale che le strategie di copertura e il turnover di portafoglio siano gestiti con grande precisione. Crediamo che gli investitori dovrebbero essere più consapevoli dello scenario di bassi rendimenti che dovranno affrontare nei prossimi anni.
Il 2017 sarà ricco di incertezze e di rischi potenziali. Per questo se i rendimenti attesi per il 2017 sono inferiori rispetto al tasso di rendimento desiderato – incoraggiamo gli investitori a rivolgersi ai propri consulenti finanziari per trovare soluzioni idonee a gestire i rischi non adeguatamente remunerati e per migliorare l’efficienza di portafoglio.

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