Trimestre da incorniciare per Banca Ifis che vola a Piazza Affari

Banca Ifis, che al momento segna un rialzo del 4,6%, ha archiviato il secondo trimestre con un margine di intermediazione di 193,5 mln di euro, il 162,8% in più rispeto allo stesso periodo dello scorso anno, con un risultato netto della gestione finanziaria triplicato a 182,7 mln e con un utile netto più che quadruplicato a 104,6 mln.

“Consegniamo al mercato una semestrale eccezionale – ha affermato Giovanni Bossi, ad dell’istituto – questi risultati dimostrano ancora una volta che il modello funziona, che le azioni sono efficaci, che il percorso innovativo intrapreso ha il respiro per durare nel tempo. La dotazione attuale di patrimonio permetterà a tutti i core business di realizzare una crescita sostenuta. Il rafforzamento patrimoniale ci consente di affrontare con serenità le sfide che si aprono sul mercato”.

Il Cda – ha poi sottolineato Bossi – alla luce dei risultati sin qui ottenuti e dalle evidenze ad oggi disponibili riguardo l’andamento gestionale atteso del secondo semestre, ritiene sarà possibile proporre la distribuzione di un dividendo per azione in crescita tra il 10 e il 15% rispetto a quello erogato per l’esercizio 2014”.

Il cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) si attesta, al 30 giugno 2015, al 19,6% (36,8% considerando il margine di intermediazione al netto dell’utile da cessione su titoli di Stato) contro il 32,6% del 30 giugno 2014.

Il Patrimonio netto consolidato si attesta al 30 giugno 2015 a 524,3 milioni di euro, contro i 437,8 milioni al 31 dicembre 2014 (+19,7%).
Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Total Own Funds Capital Ratio si attesta a 16,11% (14,21% al 31 dicembre 2014) mentre il Common Equity Tier 1 Ratio (CET1) è pari a 15,43 (13,89% al 31 dicembre 2014).

Evoluzione prevedibile della gestione Continuano le aspettative di contenuta crescita nel breve termine nell’area Euro e in particolare in Italia. La soluzione temporanea del problema Grecia riduce i timori di conseguenze negative derivanti da instabilità sui mercati finanziari. Il costo del denaro resta impostato su livelli bassissimi, per effetto delle azioni di politica monetaria della BCE e di livelli di variazione dei prezzi estremamente contenuti. La bassa o nulla inflazione è frutto della dinamica dei prezzi delle materie prime e in genere del relativamente contenuto utilizzo dei fattori produttivi. Ci si attende che gli interventi di politica monetaria siano in grado di riportare l’inflazione verso gli obiettivi stabiliti dalle autorità.
Ad oggi non appare immaginabile un’uscita dalla crisi in assenza di nuovo credito bancario per l’economia reale. In questo contesto la capacità di assicurare supporto alle piccole e medie imprese, anche grazie al rafforzamento dei coefficienti patrimoniali e della liquidità, continua a rappresentare, per Banca IFIS, un vantaggio competitivo che le consente di acquisire nuova clientela e nuovi impieghi. Questo in un contesto di mercato ancora caratterizzato da una moderata offerta di credito e da una domanda ancora alla ricerca di soluzioni adeguate, soprattutto per le imprese più piccole e con merito creditizio meno misurabile o scarso.
Ciò considerato, Banca IFIS può continuare a fare affidamento su attese positive per il resto del 2015 per tutte le aree di business.
Rimane sempre più importante il ruolo che la Banca può rivestire nel settore dei crediti non-performing (DRL) grazie all’offerta di soluzioni che molti istituti di credito e operatori finanziari italiani ed esteri stanno ricercando. Continueranno il monitoraggio e la proposta di offerte di acquisto per portafogli di crediti vantati verso famiglie consumatrici che gli originators presumibilmente decideranno di cedere. Nonostante il perdurare della difficile congiuntura, la Banca sul fronte della gestione dei NPLs sta adottando soluzioni organizzative e gestionali che le permettono di ipotizzare l’incremento dei tassi di recupero. In considerazione dell’elevata liquidità rinvenibile sul mercato, con scambi che avvengono a prezzi anche molto differenziati in funzione della qualità intrinseca dei portafogli; della capacità della Banca di trasformare la qualità dei portafogli in forza della propria azione nei confronti dei debitori; infine dell’opportunità di soddisfare più elevati volumi operativi con beneficio per la banca e per i debitori coinvolti dalle iniziative dell’istituto, non è da escludere il ripetersi di operazioni sul mercato secondario che vedano Banca IFIS cedere portafogli lavorati con l’obiettivo di liberare risorse operative destinandole ad ulteriori incrementi di attività.
L’operatività sui crediti fiscali vede la Banca rafforzare la propria posizione già di leader nel settore, in considerazione della buona redditività ritraibile nel medio termine da questi investimenti.
Sul fronte della raccolta retail ci si attende un’ulteriore contrazione del costo medio del funding. La discesa delle masse raccolte dovrebbe peraltro interrompersi in linea con le aspettative e tenuto conto dello scenario concorrenziale.
Per quanto concerne i titoli governativi nel portafoglio detenuto dalla Banca si ritiene, sulla base delle evidenze e della politica monetaria in essere, che il rifinanziamento di tale portafoglio continuerà ad avvenire a tassi di interesse nell’intorno o sotto lo zero quantomeno per l’esercizio in corso.

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