Un miglioramento imminente?

Gli ultimi dati economici mostrano un’accelerazione della crescita economica negli Stati Uniti e nell’Eurozona. L’inflazione dei prezzi alla produzione in Cina è altrettanto incoraggiante. Ma i mercati finanziari rischiano di peccare di eccessivo ottimismo a confronto con l’economia reale.

  • Le settimane scorse abbiamo ricevuto una serie di dati economici positivi negli Stati Uniti quali l’indice manifatturiero ISM che ha raggiunto il livello più elevato da dicembre 2014, le vendite di autoveicoli sono salite al livello più alto dal 2005, la crescita dei salari medi è accelerata al ritmo più forte da maggio 2009 e l’indice NFIB, che misura l’ottimismo delle piccole e medie imprese, salito al livello massimo da dicembre 2004. Se i dati continuano a migliorare e gli economisti continuano ad innalzare le previsioni di crescita economica, la Federal Reserve (Fed) avrà dei buoni motivi per alzare i tassi d’interesse 2-3 volte nel corso dell’anno. Ma restiamo cauti per quanto riguarda i mercati azionari a breve termine: gli investitori avranno bisogno di chiarezza e più dettagli sulla politica economica prima di spingere le valutazioni ancora più in alto. È probabile che la volatilità aumenti dopo l’inaugurazione di Trump alla presidenza degli Stati Uniti.
  • In Europa, i dati preliminari basati sui sondaggi hanno suggerito già da qualche tempo che è in arrivo una ripresa, benché modesta e non omogenea. Ora ne stiamo ricevendo la conferma sotto forma della spesa al consumo. Le vendite al dettaglio a novembre sono salite del 2,3% anno su anno nell’Eurozona e del 3,2% in Germania. In Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna è aumentata anche la produzione industriale. Gli ultimi dati preliminari fanno presagire ulteriori dati economici positivi nel prossimo futuro.
  • In Asia nel mese scorso alcune economie come il Taiwan hanno registrato una crescita delle esportazioni più rapida del previsto. Osserveremo con attenzione i primi dati del 2017 sul commercio estero e sull’inflazione. L’aumento notevole dei prezzi alla produzione in Cina a dicembre fa presagire una congiuntura economica più forte del previsto. Appare inoltre probabile un aumento dell’inflazione in svariate economie asiatiche nei prossimi mesi per via dell’aumento dei prezzi dell’energia. Ma le rispettive banche centrali hanno motivi per non preoccuparsi eccessivamente dato che l’inflazione è restata sotto al livello medio da molto tempo.

 

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