Un rialzo ragionevole per i mercati emergenti

A cura di Sean Taylor, Cio Apac, Deutsche Asset Management
L’aumento di tassi di interesse degli Stati Uniti e l’orientamento della Fed sui 3 più potenziali aumenti nel 2017, piuttosto che i 2 previsti dal mercato, l’anno prossimo avranno effetti negativi per i mercati emergenti. Tuttavia, non necessariamente … soprattutto se si può essere selettivi e si diversifica sull’azionario. Il primo trimestre potrebbe dare un’ottima indicazione.
In primo luogo è troppo presto per fare previsioni sulla politica della Fed dal momento che  non si conoscono i dettagli del governo Trump. In secondo luogo i mercati emergenti sono in condizioni decisamente migliori rispetto a quanto non fossero nel 2013, la crescita del PIL è in lenta ripresa, i bilanci sono migliorati, il debito ex la Cina è sceso e molte banche centrali hanno una gestione migliore, in particolare, il Brasile, l’Indonesia, l’India e Argentina. Tuttavia la chiave è quello di distinguere tra paesi e settori, dal momento che alcuni paesi saranno più influenzati dai tassi in aumento e una forte dollaro.
La vera chiave nell’azionario è che le previsioni di crescita degli utili sono più realistiche e c’è effettivamente la possibilità di essere sopra il 10% rispetto al dato piuttosto deludente degli ultimi anni. Le posizioni ora sono molto light e la maggior parte degli investitori sono underweight.
Inizialmente nel 1 ° trimestre i tassi più alti faranno male così come la forza del dollaro, ma i tassi di interesse stanno aumentando a causa della crescita degli Stati Uniti e questo è positivo. Allo stesso tempo, mentre la debolezza del mercato FX emergenti è un freno per gli guadagni, i prezzi delle materie prime stabili e il prezzo del petrolio più alto sono un sostegno alla crescita degli utili.
Il rischio è ovviamente l’ambiente politico e ciò che potrebbe accadere sugli scambi. Tuttavia è da notare che negli Stati Uniti è il Senato che controlla gli scambi e non il presidente. Nel primo trimestre siamo tatticamente prudenti sui mercati emergenti, ma potrebbe essere un punto strategico di osservazione per il prossimo anno. Il mercato giapponese nel breve periodo è probabile che continui a performare meglio dei mercati emergenti guidati da uno yen più debole.
Per l’anno nel suo complesso auspichiamo un rialzo ragionevole dei mercati emergenti, sia per i rendimenti che possono dare le obbligazioni sovrane dei paesi emergenti in USD e soprattutto i titoli azionari dei mercati emergenti. A livello regionale la nostra preferenza è quella di overweight su Asia, neutral Brasile e underweight EMEA. Tuttavia l’importante è essere attivi, differenziare i paesi e i settori, e sarà cruciale il timing.

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