Una breve guida su come fare il check up al proprio portafoglio di azioni

Un ottimo sistema per garantirsi investimenti sicuri, e dare un taglio all’incertezza, è quello di far eseguire controlli costanti al proprio portafoglio di azioni. Lo si può fare seguendo anche pochi e semplici consigli, una breve guida per un vero check up, che ci consenta di dormire sonni tranquilli.

A risultare determinante è un primo aspetto, che considera buona norma inserire nei pacchetti di investimento anche tutta una serie di prodotti alternativi.

I mercati, ormai è un dato di fatto, sono spesso soggetti a turbolenze, per questo gli investitori più attenti sono propensi ad effettuare un mix fra l’acquisto di azioni e quello di obbligazioni. Interrogandosi sui propri investimenti è lecito porsi una domanda specifica ovvero qual è il rischio potenziale di un investimento come quello verso il quale sono stati indirizzati i nostri risparmi.

Se si possiede un portafoglio è bene aver chiare quali sono le esigenze e gli obiettivi, i costi effettivi e i rendimenti medi e se si vuole effettuare un controllo ci si può rivolgere ad un professionista di settore per fare un check-up. Gli esperti sono in grado di valutare costi e qualità di un qualsiasi portafoglio, fotografando la situazione attuale e, a parità di asset allocation, di potenziare ma sopratutto di migliorare i rendimenti.

Quale elemento di controllo non risulta fuori luogo una valutazione del sistema bancario. Nonostante il momento non risulti fra i più rosei, le banche europee sono uscite dagli stress test tirando un respiro di sollievo. Il sistema bancario sembra aver superato l’esame, e i risultati del test sui 51 istituti di credito europei non sono stati del tutto negativi.

Gli esperti di settore sottolineano che sul comparto pesa una difficoltà di fondo ovvero la presenza di un business tradizionale fortemente compromesso da tassi decisamente bassi.

La politica di fondo delle banche centrali non ha permesso ai rendimenti degli istituti di credito di crescere. L’attività di base delle banche è inoltre messa a dura prova dalla crisi economica, che ha fatto crescere la mole di ‘servizi correlati‘ derivanti ad esempio dai profitti ottenuti con il trading sui titoli.

Diversificare i rischi del portafoglio resta la parola d’ordine, scegliendo di dividere il patrimonio in classi di investimento finanziarie diverse.

Investimenti suddivisi per macro classi fra cui spiccano liquidità, commodities, obbligazioni, Etf, azioni. In questo senso potrebbe essere preferibile inizialmente investire su strumenti CFD.

Per chi non è intenzionato a rischiare troppo il portafoglio dovrà essere costantemente rimpinguato con strumenti risk free.

Ricapitolando, per un check up accurato sul portafoglio è bene valutare:

  • la percentuale di rischio, da calcolarsi attentamente per tutelare gli investimenti
  • la diversificazione degli strumenti posti all’interno del portafoglio
  • il monitoraggio costante seguendo le novità dei mercati, leggendo le news che lo riguardano e scorrendo i report realizzati dagli analisti
  • la liquidità del portafoglio, che considera la possibilità di vendere parte del portafoglio senza ottenere perdite consistenti
  • l’aspetto commissionale, perchè sugli investimenti non pesino costi di acquisto ingiustificati e fuori da ogni logica, soprattutto se sproporzionati rispetto agli utili che si otterranno con gli investimenti.

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