10 idee contrarian per il 2017 da GAM

a cura di GAM

Turbine eoliche, Gianmarco Mondani – CIO del team azionario non direzionale di GAM

I produttori di turbine eoliche hanno registrato un sell-off aggressivo in seguito all’elezione di Trump per i timori legati ad un possibile indebolimento della crescita delle entrate nel caso di una minore attenzione degli Stati Uniti alle tematiche legate al cambiamento climatico. Siamo tuttavia convinti che la reazione del mercato sia stata sovradimensionata e che le prospettive di crescita delle entrate legate alla turbine eoliche rimangano inalterate, guidate dai mercati Emergenti. La maggiore efficienza garantita dalle nuove apparecchiature rende l’energia eolica sempre più competitiva rispetto alle forme di energia tradizionali.

Le società del FTSE 100, Chris Morrison, responsabile azionario UK

L’indice delle società inglese a più ampia capitalizzazione, il FTSE 100, negli ultimi 10 anni ha registrato performance inferiori rispetto al suo omologo di riferimento per le società a media capitalizzazione, il FTSE 250. Più a lungo continuerà questa divergenza, maggiori saranno le potenziali opportunità di investimento. La sensazione che le società più grandi siano troppo difficili da acquisire spiega in parte la relativa minor performance. Tuttavia, un’analisi più approfondita mostra chiaramente come la performance operativa tra i differenti gruppi sia cambiata in maniera significativa – l’utile per azione delle società quotate sul FTSE 250 è più che triplicato dal 2000, mentre quello delle società del FTSE 100 è rimasto invariato. E si tratta di un elemento abbastanza sorprendente, soprattutto perché gran parte della variazione si è verificata negli ultimi cinque anni. La disparità in fin dei conti discende dalla debole performance dei settori collegati alle materie prime e, minimamente, anche alle banche. Si tratta di settori altamente ciclici laddove i profitti sono legati all’evidenza statistica. In questo caso, il FTSE 100 sta scambiando su valutazioni di lungo periodo più basse e ha più margine di ripresa degli utili, un potenziale mix per un investitore di lungo termine.

I titoli ciclici nell’Eurozona, Niall Gallagher responsabile delle strategie azionarie europee di GAM

I titoli ciclici dell’Eurozona dovrebbero registrare una buona performance nel 2017. Tra l’entusiasmo legato alle presidenziali USA e le notizie drammatiche che riguardano le banche italiane, sono stati registrati alcuni dati macroeconomici molto buoni nell’Eurozona che sembrano però essere passati inosservati. Il perdurare di buoni dati macroeconomici, solide rilevazioni in materia di PMI e un impulso positivo del credito, sono tutti segnali cui si è prestata troppa poca attenzione nel tentativo di ricavare le conseguenze della Brexit e dell’elezione di Trump e nel più ampio desiderio di cimentarsi in commenti politici amatoriali. L’indice Citigroup Economic Surprise indica che i dati macroeconomici dell’Eurozona continuano a sorprendere significativamente al rialzo, mentre l’impulso del credito mostra che il tasso di cambiamento nella formazione del credito rimane positivo. Entrambe indicano che la ripresa europea rimane saldamente su un sentiero di espansione economica, mentre il dato sull’impulso del credito conferma che questo rimarrà il caso almeno per un altro po’.

Bond Nominali, Tim Haywood – responsabile strategie obbligazionarie Absolute Return

Evitare le obbligazioni indicizzate all’inflazione statunitensi. Se un aumento seriale dell’inflazione rappresenta veramente una minaccia al di là degli effetti di base, generando un aumento oltre i 175 punti base per i prossimi nove mesi, allora andare short sui bond nominali genererà rendimenti più interessanti. Se il rialzo del dollaro e i dati deludenti sulla crescita sedassero ogni risalita dell’inflazione, allora i titoli break-even steepeners sarebbero percepiti come troppo alti.

La frontiera del Messico, Tim Love – responsabile strategie azionarie Paesi Emergenti

Se la retorica elettorale di Trump non dovesse effettivamente tradursi in realtà, come nel caso del muro al confine col Messico, allora il mercato si troverebbe ad aver scontato eccessivamente la notizia. In questo caso, sia i trade che giocano sulla ripresa domestica sia quelli che vertono sulle esportazioni messicane verso gli States beneficerebbero dell’eventuale rally “di sollievo”. L’aspetto della politica è importante tanto per le esportazioni messicane quanto per le filiere di distribuzione globali dal Messico verso gli USA.

 Gli orologi svizzeri, Scilla Huang Sun – gestore dell’azionario settore lusso

Le vendite di orologi si stanno riprendendo più rapidamente di quanto previsto dal mercato, ma l’attuale sentiment del mercato verso i produttori svizzeri è negativo. Crediamo che la base di comparazione sia molto facile e stiamo già cominciando a vedere un miglioramento a Hong Kong, un mercato che negli ultimi anni è stato piuttosto sfidante per via degli elevati livelli delle scorte.

Il biglietto verde, John Lambert – gestore azionario globale

“Re Dollaro” è stata la visione più popolare sul pianeta da quando il suo mercato è diventato toro nel 2014. Tuttavia, il deficit di bilancio statunitense sta già mostrando segnali di deterioramento, un fenomeno ciclico riscontrato normalmente solo in periodi recessivi. Ciò era vero prima di un’inevitabile accelerazione della spesa strutturale in sussidi, che ha coinciso con vendite senza precedenti di Treasury da parte di investitori stranieri. Tuttavia Trump, autoproclamatosi “Re del debito”, mira a ridurre sostanziosamente le tasse e aumentare la spesa, un fattore che aumenterebbe ancora di più il deficit strutturale. C’è da domandarsi chi lo finanzierà e quali tassi di interesse saranno necessari per metterlo in pratica. Al netto della retorica ottimista, i fondamentali della valuta restano deboli: una combinazione di interesse ovvi per gli investitori contrarian.

 Le auto giapponesi, Reiko Mito – responsabile strategie azionarie per il Giappone

Le società giapponesi legate al settore dell’automotive che hanno una massiccia esposizione nei confronti degli USA rappresentano per noi un’opportunità di investimento contrarian per il 2017 grazie all’indebolimento dello yen e alle valutazioni attraenti. Se da un lato sembra ci siano timori crescenti riguardo alle vendite di automobili negli USA dopo la stabile ripresa cominciata dopo la crisi finanziaria, nonostante titoli di giornali ad effetto sulle irregolarità nel settore delle auto, gli incentivi al settore nel complesso sembrano contenuti – i livelli di occupazione sono solidi e le famiglie sono ancora in una fase di deleveraging.

Le rinnovabili negli USA, Roberto Cominotto – responsabile per l’azionario settore Energia

Siamo interessati ad acquistare società statunitensi legate alle rinnovabili in una fase di debolezza. Gli investitori temono un impatto negativo dell’amministrazione Trump sulla loro crescita. Tuttavia, la crescita dell’installazione delle rinnovabili americane parte da tre driver: gli obiettivi a livello statale, a livello societario e il credito d’imposta a livello federale. E solo quest’ultimo aspetto potrebbe potenzialmente subire conseguenze negative da parte della nuova amministrazione ma, anche sotto questo aspetto, non ci attendiamo un grosso cambiamento. I crediti di imposta in tema di solare ed eolico sono stati originariamente introdotti dall’amministrazione repubblicana ed estese da una maggioranza repubblicana al congresso per altri 5 anni nel dicembre del 2015. E, di conseguenza, è improbabile vengano revocate.

 Il mercato del petrolio – Christian Gerlach – gestore delle strategie sulle commodity di GAM

Il mercato del petrolio è il più negativo tra le materie prime. Non solo il petrolio registra un carry e un momentum negativo, ma le commodity stanno registrando i livelli di volatilità più elevati. Di conseguenza, sembra esserci modo per scommettere su qualcosa di inaspettato, ovvero prezzi del petrolio in aumento.

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