A Wall Street il rally continua. Ecco le ragioni

Le ragioni dei rialzi dell’S&P 500

Tra i catalyst – avverte Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr – il Ministero del Commercio messicano ha dichiarato di attendersi una soluzione positiva con gli USA con l’80% di probabilità. Ancora più rilevante,  pare che tra i Repubblicani l’idea di imporre dazi al Messico non abbia molti sponsors, anche se Trump ha dichiarato che “il suo non è un bluff”.

Sul fronte cinese, apparentemente il  Segretario del Tesoro Mnuchin si incontrerà con il Governatore della People Bank of China a un meeting dei Ministri delle Finanze del G-20 a Tokyio nel Week End. Potrebbe essere un occasione per un po’ di disgelo. Nel frattempo il Ministero del Commercio cinese ha emesso un comunicato in cui si augura che le parti “possano incontrarsi a metà strada”. L’antitrust cinese ha multato Ford, ma l’importo (20 mln $) mostra che si tratta, per ora, di un avvertimento.

Aggiungiamoci l’ipervenduto di breve e il posizionamento scarico e gli ingredienti per robuste ricoperture c’erano tutti.

Gli ultimi dati macro Usa

Nel primo pomeriggio di ieri però, la pessima sorpresa dall’ADP, antipasto dei dati sul labour market di maggio (in uscita venerdì). La survey ha segnalato appena 27 mila nuovi occupati (il dato peggiore dal 2010), in netto calo rispetto al mese di aprile (+271 mila) e ben al di sotto delle attese di 185mila.  L’ADP è un indicatore volatile, e la sua correlazione coi payrolls, relativamente al singolo numero, è tutt’altro che perfetta (a febbraio, quando il BLS ha indicato appena 56.000 nuovi occupati, l’ADP ne ha segnalati 219.000). Detto questo, il numero è veramente basso, ed evidenzia rischi al ribasso per il report di venerdì, mentre lascia intendere un indebolimento della domanda di lavoro in US.

Così, l’azionario ha azzerato i guadagni, il dollaro ha preso un colpo, i i tassi USA hanno ripreso a scendere. La revisione ai PMI USA servizi e composite, che li ha lasciati sui livelli, assai bassi, del dato flash (entrambi a 50.9), non ha ovviamente offerto alcun supporto al sentiment.

Gli operatori erano pronti a sigillare, con un ISM non manufacturing sotto attese, il rallentamento dell’economia USA, e invece la survey ha sorpreso in positivo: 56.9 da precedente 55.5 e vs attese per 55.4. La forza è confermata dai sottoindici, con nuovi ordini (58.6 da prec 58.1), produzione (61.2 da prec 59.5),  e occupazione (58.1 da prec 53.7) tutti in forte salita.

Il report, che descrive un ritmo di attività economica ancora assai robusto (i servizi occupano l’85% della forza lavoro americana), è difficile da conciliare col il livello stagnante di attività indicato dall’omologo di Markit. Non solo, l’indicazione che da sul mercato del lavoro sconfessa completamente l’ADP survey.
Sorprende poco che la price action sia stata ondivaga nel pomeriggio, anche se alla fine la lettura dell’ISM è sembrata prevalere.

Il dollaro

Così Wall Street ha ripreso la salita e il Dollaro ha recuperato terreno contro un euro che, avendo scambaito a tratti sopra 1.13 dopo l’ADP, va incontro all’ECB attorno a 1.1235. E i tassi Usa sono tornati sui livelli prevalenti ieri.

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!