Accumulare oro ed essere selettivi in attesa del rally di fine anno

“Il fondo Eiger Robotics è risultato primo nella classifica Morningstar Azioni Tecnologia nei periodi Year-To-Date, a 1 mese, a 3 mesi, a 6 mesi. Nel 2019 il fondo ha registrato una performance del 23% superiore a quella dell’anno precedente”. Lo sottolinea Carlo De Luca, Responsabile Asset Management di Gamma Capital Markets.

“Le scelte maggiormente premiate – spiega De Luca – possono essere riassunte in questo: aver portato la flessibilità del portafoglio azionario dal 70 al 15%; esposizione in dollari coperta tatticamente sulla debolezza dell’euro; essere tra i pochi fondi flessibili a tema Robotica e Intelligenza Artificiale. Il peso dei settori di Intelligenza Artificiale e Cybersecurity ha sovraperformato l’ indice tecnologico generale e quello della Robotica in particolare”.

Per quanto riguarda il dollaro, “il biglietto verde si è rivalutato molto in un’ottica di bene-rifugio, ma si tratta, a nostro avviso, solo di una fase iniziale cui seguirà presto una seconda fase che, prezzando l’aumento del debito che le banche centrali di tutto il mondo e i governi nazionali stanno sostenendo nell’ottica di contrastare la recessione indotta dall’emergenza sanitaria, dovrebbe registrare una svalutazione della valuta Usa”, analizza l’esperto.

Che prosegue: “Nell’ultima settimana di marzo abbiamo incrementato la componente azionaria dal 16 al 30%. Attendiamo un ulteriore ribasso (il Nasdaq potrebbe scendere ancora del 20% in prossimità del picco dei contagi negli Usa) per accumulare posizioni in equity che riteniamo possano dare ancora importanti guadagni nella parte finale del 2020, in concomitanza di un grande recupero dei listini. In particolare, tutto il tema della disruption technology prenderà velocità grazie al lockdown imposto nella maggiorparte degli Stati”.

Portafoglio
30% azioni
10% coperture
60% liquidità

Accumulare oro

Il fondo Eiger Megatrend è risultato terzo nella classifica Morningstar dei fondi bilanciati aggressivi globali denominati in euro, fa notare ancora De Luca. “Le scelte maggiormente premiate possono essere riassunte in questo: aver già provveduto a una rotazione settoriale del portafoglio a inizio dell’emergenza sanitaria (aumentando titoli Pharma, Technology, Smart Working e vendendo gli Industrial) aver portato la flessibilità del portafoglio azionario dal 75 al 16% con una posizione tattica in oro superiore al 10%; esposizione in dollari coperta”.

In questo momento, nota il gestore, “il portafoglio sta accumulando in maniera graduale le sue posizioni in oro sulla base della strategia di fondo perseguita in Gamma Capital Markets e che ci porta a ritenere che, così come già avvenuto durante la crisi del 2008, il metallo giallo tornerà ad apprezzarsi ulteriormente nel lungo termine. L’assunto di fondo è il seguente: inizialmente comprato come safe haven, l’oro, che ha una correlazione inversa con l’andamento del dollaro, lo scorso mese ha subito delle oscillazioni importanti in concomitanza con il rally del biglietto verde. Si tratta, a nostro avviso, solo di una fase iniziale cui seguirà presto una seconda fase che, prezzando l’aumento del debito che le banche centrali di tutto il mondo e i governi nazionali stanno sostenendo nell’ottica di contrastare la recessione indotta dall’emergenza sanitaria, dovrebbe registrare una svalutazione del dollaro e una ripresa delle quotazioni del lingotto, che potrebbe arrivare a 2000 dollari l’oncia. Le nostre previsioni attuali sono di portare l’esposizione del fondo in oro fino ad un massimo del 20% del portafoglio”.

Le posizioni in equity del fondo riflettono altresì la view della casa che investe nei megatrend demografici in atto (aging, creazione classe media nei Paesi Emergenti, Millennials) rispecchiati in una selezione di titoli il cui valore non dovrebbe venire in alcun modo scalfito dall’attuale volatilità dei mercati. “Al contrario, riteniamo che, al verificarsi di nuovi minimi, vi possano essere occasioni ghiotte d’acquisto che intendiamo accumulare ad ogni futuro ribasso”, puntualizza De Luca.

Che conclude: “Privilegiamo la Cina perché è la Borsa che ha perso di più lo scorso anno a causa dei dazi e perché è il primo Paese al mondo già uscito probabilmente dall’emergenza coronavirus e dal conseguente isolamento. Continuiamo a guardare gli Stati Uniti perché rappresentano la Borsa della tecnologia e perché vi sono moltissime aziende Big Cap quotate che in questo momento sono preferibili alle Small Cap (meno attrezzate per lo shopping online ad esempio). La parte in ‘attacco’ del portafoglio prevede investimenti nel settore tecnologico e in particolare nei sottosettori dei pagamenti elettronici, dei social media, smartworking, entertainment, infrastrutture internet (con tutti in casa l’infrastruttura non regge) 5G e tutto ciò che riguarda la capacità di reggere una rete che avrà molti più utenti e sempre più banda larga e velocità”.

Portafoglio
25% azioni
12% oro
63% liquidità

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