Adattare i portafogli a un mondo post-pandemia: la strategia di Lombard Odier

A cura di Stéphane Monier, Chief Investment Officer di Banque Lombard Odier & Cie

La pandemia di Covid-19 ha accelerato i trend strutturali e ha portato all’introduzione di politiche fiscali e monetarie senza precedenti. Di conseguenza, continua a persistere un contesto caratterizzato da bassi tassi d’interesse, bassa crescita e bassa inflazione. Gli investitori hanno bisogno di accedere a opportunità che generino rendimenti più interessanti, senza compromettere il rischio che sono sia disposti sia in grado di assumere.

La crisi ha profonde implicazioni per i rendimenti del portafoglio. Ad esempio, i rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni dei mercati sviluppati vengono attualmente negoziati a livelli storicamente bassi (grafico 1). Per questo, stiamo implementando una serie di modifiche al nostro approccio di allocazione strategica degli attivi (Saa), utilizzato per costruire i portafogli dei nostri clienti. Questo approccio tiene conto degli impegni delle banche centrali in materia di tassi d’interesse e dei programmi di acquisto di asset, nonché delle iniezioni degli stimoli fiscali da parte dei governi per sostenere le loro economie e i loro progetti in tema di infrastrutture.

Il nostro approccio di allocazione strategica degli asset, che viene rivisto con cadenza regolare, si pone l’obiettivo di migliorare la performance dei portafogli ottimizzando la qualità delle nostre stime e la solidità dei nostri strumenti di costruzione del portafoglio e di asset allocation. Questo approccio è fondamentale per far sì che un portafoglio multi-asset sia investito con successo nell’arco di un intero ciclo economico.

Nello specifico, riteniamo che ci siano tre grandi temi di asset allocation alla base delle decisioni d’investimento: considerare la Cina come un investimento a sé stante, investimenti tematici incentrati su trend specifici e mercati privati per catturare il valore che sarebbe altrimenti difficili da ottenere. Ognuno di questi temi gioca un ruolo nella costruzione di portafogli resilienti e reattivi.

Considerare la Cina come un’allocation indipendente

La gestione della crisi innescata dal Covid-19 da parte della Cina ha permesso all’economia del Paese – oggi seconda al mondo – di riprendersi più rapidamente rispetto a quelle di altre nazioni. L’economia cinese rappresenta ora il 16% del Pil globale ma questo dato non si riflette ancora nei mercati finanziari mondiali. La Cina sarà inserita in una serie di benchmark e attualmente rappresenta solo il 5% dei mercati azionari mondiali (grafico 2) e, ad esempio, il 5,3% del valore dell’indice Bloomberg Aggregate Global Bond.

Riteniamo che gli investitori debbano iniziare ad avere specifica un’allocation del portafoglio in questo enorme mercato in crescita. Pechino sta implementando riforme strutturali volte a rimodellare la propria economia e a rafforzare la sua leadership geopolitica. Man mano che il paese continua la propria transizione verso un’economia basata sui servizi e sui principali nomi del settore tecnologico, si manifesteranno nuove opportunità di crescita e di investimento, con un maggiore focus sulla sostenibilità. Inoltre la Cina sta aprendo la propria economia al fine di allinearsi ai mercati globali dei capitali, trasformando il panorama degli investimenti per i investitori nazionali e incoraggiando l’afflusso di capitali esteri. Il Paese è già sede di due delle dieci maggiori aziende al mondo in termine di capitalizzazione di mercato, Alibaba Group e Tencent.

La competizione geopolitica tra Stati Uniti e Cina sembra destinata a continuare, qualunque sia il futuro inquilino della Casa Bianca a gennaio 2021. Se i sospetti reciproci e le rivalità persistono, crediamo che sia possibile che le uniche due superpotenze del mondo si allontanino, cercando soluzioni separate alle tematiche in ambito tecnologico. Questa possibilità rafforza la nostra convinzione secondo cui un’allocation portafoglio incentrata esclusivamente sugli asset cinesi sarà presto logica ed essenziale, piuttosto che indirizzarsi verso un’ampia esposizione alla Cina attraverso i tradizionali benchmark dei mercati emergenti.

Catturare il valore dei temi di investimento

La pandemia di Covid-19 fa parte di una serie di cambiamenti strutturali a livello globale, tra cui quelli demografici, il cambiamento climatico e la digitalizzazione. Questi “megatrend” stanno influenzando profondamente le nostre società, i nostri scenari e le nostre economie.

Queste tendenze presentano rischi e opportunità. Solo guardando oltre un tradizionale approccio geografico o settoriale possiamo trarre vantaggio da questi temi. Negli ultimi mesi, ci siamo concentrati sul cambiamento climatico e sulle aziende in transizione verso un’economia più pulita. Tuttavia la pandemia di Covid-19 ha anche evidenziato la necessità di affrontare le difficoltà della catena di fornitura, messo in risalto gli operatori più importanti dell’economia virtuale e la richiesta di società più inclusive.

Inoltre, il Recovery plan dell’Unione Europea, che si concentra sulla mobilità più verde, sull’energia a idrogeno e sulla transizione verso un’economia “pulita, snella, inclusiva e circolare” (Clic – Clean, Lean, Inclusive and Circular), sarà il motore dell’evoluzione. Se da un lato le normative e i consumatori hanno spinto affinché questo pacchetto venisse realizzato, dall’altro il “Green Deal” dell’Unione Europea genererà soluzioni per il settore privato, facilitando una transizione in grado di offrire ritorni di investimento in futuro.

Ampliare gli orizzonti di investimento

Questo è un esempio di come i governi di tutto il mondo stiano aumentando la spesa per progetti infrastrutturali o la sponsorizzazione degli stessi. Dalla salute pubblica e reti di trasporto più sostenibili alle tecnologie delle comunicazioni, molti settori stanno passando a soluzioni più ecologiche o stanno creando nuove tecnologie per rispondere alle sfide climatiche che dobbiamo affrontare. Di conseguenza, gli investitori dovranno essere più aperti e guardare oltre le allocation tradizionali quando cercano opportunità.

Sempre più spesso, molte grandi imprese private si affidano a venture capital privati, prima di quotarsi in Borsa. Anche se le aziende dei mercati pubblici presentano ancora opportunità di investimento, gli investitori privati possono ancora catturare gran parte della creazione di valore, anche attraverso i fondi di venture capital che offrono opportunità di investimento in aziende che stanno sviluppando nuove tecnologie che apporteranno cambiamenti dirompenti nei settori più tradizionali.

Infine, nella ricerca di fonti di rendimento alternative, stiamo aggiungendo una componente immobiliare a tutti i nostri portafogli ed estendendo la durata della nostra esposizione al debito sovrano. Inoltre, stiamo modificando i portafogli per aumentarne l’esposizione agli asset internazionali, allontanandoci dai tradizionali bias del mercato domestico che possono minare la performance. Aggiungiamo anche un’esposizione strategica all’oro per aumentare la diversificazione e usiamo il metallo prezioso anche come fonte di hedging all’interno dei nostri portafogli.

Ampliando attivamente le nostre opportunità d’investimento, possiamo costruire rendimenti interessanti nei portafogli dei nostri clienti, adattando al contempo i loro investimenti alla costante evoluzione del panorama mondiale. Attualmente posizioniamo i portafogli dei clienti in modo che possano opportunità d’investimento del futuro, senza aumentare il rischio né compromettere la qualità.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!