Affitti Milano: positivo l’andamento dei canoni di locazione

Andamento leggermente positivo per gli affitti nella Milano dell’Expo (e non solo) nel 2° semestre 2014. Secondo i dati di Tecnocasa,  i canoni sono saliti dello 0,4% per i monolocali, dello 0,6% per i bilocali e dello 0,5% per i trilocali.
Buon andamento per i canoni di locazione in diverse macroaree della città, in particolare Navigli-Famagosta, Lodi-Corsica e Stazione Centrale-Gioia-Fulvio Testi.
Si tratta di aree della città dove c’è una buona domanda di immobili da parte degli studenti fuori sede (Bocconi, Iulm sono alcune delle facoltà presenti in queste zone) ma anche da parte di lavoratori non residenti (la macroarea di Stazione-Gioia-Fulvio Testi abbraccia le aree intorno ai nuovi uffici di Porta Nuova e la zona Isola, apprezzata soprattutto da un target giovane). A questo si deve aggiungere anche una domanda generalizzata in diverse aree del territorio di immobili in affitto da parte di coloro che lavorano per l’Expo.
Gli inquilini prestano molta attenzione allo stato dell’immobile, alle spese condominiali e al tipo di arredamento. Tra le grandi città, Milano è quella dove è più alta la motivazione legata al lavoro (51,3%), mentre gli studenti rappresentano il 22,4%.
Il taglio più richiesto dai potenziali inquilini è il bilocale, con oltre la metà delle richieste, seguito dal monolocale con il 25,2%. Si stipulano quasi esclusivamente contratti a canone libero (96,2%), sono marginali i contratti transitori. Quasi i due terzi degli inquilini sono single  mentre il 26,2% è sposato.
I canoni medi di locazione sono di 510 € al mese per un monolocale, 680 € al mese per un bilocale e 890 € al mese per un trilocale. Sono necessari mediamente 68  giorni per locare un’immobile.
Il taglio più richiesto in affitto è il bilocale (54,7%), seguito dal monolocale con il 25,2%. Si riscontra un lieve aumento della percentuale dei 4 locali rispetto a sei mesi fa. Molto elevata la percentuale di single che cercano casa a Milano (sommando celibi/nubili, separati/divorziati e vedovi si arriva al 73,8%). Per quanto riguarda la tipologia di contratto è da evidenziare la totale assenza in città del contratto a canone concordato.

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