Allianz GI: focus sull’azionario

A cura di Allianz GI
Nonostante il lieve miglioramento dei dati congiunturali a livello globale misurato dal nostro “Macro Breadth Growth Index”, di recente gli indicatori economici dei principali Paesi sviluppati come USA, Eurozona e Giappone si sono nel complesso indeboliti. La perdita di slancio sempre più marcata della crescita ciclica indica che l‘economia mondiale si sta avvicinando alla fase successiva del ciclo economico. Nell’attuale fase reflazionistica di fine ciclo, la crescita globale dovrebbe mantenersi al di sopra del potenziale, ma probabilmente non si verificherà una nuova accelerazione. È consigliabile mantenere una sovraesposizione prudente alle azioni, pur in presenza di una volatilità ancora elevata.
Azioni Europa: Overweight
• La congiuntura nell’area auro si conferma solida, con tassi di crescita superiori al potenziale; tuttavia il picco economico potrebbe essere già stato superato. Oltre alla Germania, anche un’altra nazione con un peso rilevante nell’Eurozona come la Francia – dove l’indicatore del sentiment del settore manifatturiero ha evidenziato un calo dopo aver toccato il massimo degli ultimi 17 anni lo scorso mese – potrebbe gradatamente perdere slancio.
• Dopo aver iniziato il 2017 in modo debole, negli ultimi trimestri la congiuntura britannica ha riguadagnato terreno. Tuttavia, l’inflazione ancora elevata pesa sul reddito reale disponibile (tale situazione è ascrivibile essenzialmente alla debolezza della sterlina). In ogni caso, le esportazioni nette – sostenute della maggiore competitività dei prezzi e dell’accelerazione degli scambi mondiali – potrebbero controbilanciare la debolezza dei consumi. Nonostante gli stimoli provenienti dall’economia globale, gli investimenti societari restano invece contenuti. L’incertezza circa le future relazioni commerciali del Regno Unito è molto rilevante. È consigliabile un posizionamento neutrale sull’azionario britannico.
• In Europa il ciclo degli utili societari è in una fase decisamente meno avanzata rispetto agli Usa. Il miglioramento a livello dei margini prosegue. I temporanei effetti negativi dell’apprezzamento dell’euro potrebbero gradualmente ridursi. Un aumento degli utili aziendali del 4-6% appare realistico.

Azioni USA: Overweight
• Gli analisti hanno rivisto nuovamente al rialzo le stime di crescita e inflazione per l’economia statunitense nel 2018. Tuttavia, lo spazio per nuovi rialzi si è nettamente ridotto viste le previsioni già elevate sul PIL.
• Sembra plausibile un aumento del 7% degli utili aziendali per effetto del taglio delle tasse. La pressione sui margini esercitata dal costo del lavoro aumenta in maniera lenta ma costante.
• È prevedibile una crescita degli utili intorno al 10-12%.

Azioni Giappone: Overweight
• La popolazione giapponese è sempre più anziana e il mercato del lavoro risulta sotto pressione, pertanto sempre più persone tornano a lavorare. Di conseguenza, dall’introduzione dell’Abenomics è aumentato non solo il tasso di occupazione dei lavoratori in età avanzata (55-64 anni) ma anche quello femminile, che attualmente supera il corrispondente dato statunitense.
• Nel breve periodo le azioni nipponiche sono risultate meno legate allo yen. La congiuntura globale positiva dovrebbe sostenere il fatturato delle società.
• Le opportunità nel mercato azionario appaiono di natura prevalentemente tattica.

Azioni mercati emergenti: Overweight
• In base agli aggregati monetari, la crescita economica cinese dovrebbe perdere slancio.
• Brasile e Russia hanno attraversato una profonda crisi economica, non da ultimo a causa del crollo delle commodity. Dal 2016 le bilance dei pagamenti dei Paesi emergenti sono nettamente migliorate. Nelle aree in via di sviluppo (Cina esclusa) si registrano nuovamente flussi di capitale in entrata.
• Una finestra temporale caratterizzata da una crescita cinese sufficientemente elevata, da una ripresa dell’economia globale, dalla debolezza del dollaro e dall’aumento dei prezzi delle materie prime, dovrebbe sostenere ancora l’azionario emergente. In ottica tattica non mancheranno le opportunità, ma la potenziale rivalutazione del dollaro Usa, per esempio in seguito ad un aumento dell’avversione al rischio, rappresenta una potenziale incertezza. Nel medio periodo, vi sono tuttora problemi strutturali.

Settori
• Il principale fattore che ha influenzato l’allocazione settoriale negli ultimi mesi – la normalizzazione dei tassi o, piuttosto, la reflazione – è sostituito sempre di più dal peggioramento degli indicatori congiunturali.
• La fase di debolezza dei settori difensivi potrebbe concludersi. Quanto ai titoli industriali con valutazioni onerose, si raccomanda prudenza. Gli investimenti con focus sui dividendi dovrebbero essere orientati verso i settori ciclic
i.

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