Alluminio, sanzioni Rusal non ancora scongiurate

A cura di Wings Partners Sim

A inizio mese Washington ha annunciato sanzioni nei confronti del miliardario russo Oleg Deripaska e molte delle sue compagnie in cui risulta tra gli azionisti di maggioranza, inclusa la Rusal, per quello che gli Stati Uniti hanno definito “malign activities”. Da allora le quotazioni dell’alluminio hanno avviato movimenti ondivaghi ed imprevedibili in base all’evoluzione della situazione, con uno spike oltre i 2.700 dollari per tonnellata in pochi giorni prima di un ritracciamento fino ai $2.200 sull’apertura del Governo americano all’interruzione delle sanzioni verso Rusal in caso di abbandono del controllo della compa-gnia da parte di Deripaska.

Secondo alcune fonti il produttore di alluminio sarebbe in contatto con l’amministrazione statunitense per venire a capo della questione, pronta a nominare due nuove figure nel consiglio di amministrazione e un nuovo management. In aggiunta Deripaska si è impegnato a ridurre la partecipazione in En+ Group, che oltre ad avere impianti idroelettrici detiene il 48% di Rusal, al di sotto del 50% (rispetto all’attuale 65%) e abbandonare il consiglio d’amministrazione. Da precisare che queste misure non garantiscono a Rusal di tornare sul mercato e come internamente la compagnia stia valutando un piano di contingenza in caso di esclusione dai mercati internazionali.

Questo è l’ultimo aggiornamento che nella serata di venerdì ha consentito una nuova flessione dei prezzi dell’alluminio, che si portano in corrispondenza dei 2.200 dollari, ovvero parte bassa della fascia di oscillazione delle ultime sessioni.

Alluminio

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