Aspi, arriva la proposta di Cdp con Blackstone e Macquarie. Atlantia giù in Borsa

Cdp ha presentato ufficialmente la proposta, insieme ai fondi Blackstone e Macquarie, per rilevare l’88,06% di Autostrade per l’Italia in mano ad Atlantia. Il Cda di Cassa Depositi e Prestiti ha infatti dato il via libera a Cdp Equity a procedere alla presentazione dell’offerta, che passa ora al vaglio del board di Atlantia in programma domani. Gli offerenti propongono la firma di un memorandum entro il 28 ottobre e per continuare “proficuamente” la trattativa, si aspettano che il cda della holding rinvii l’assemblea per la scissione convocata per il 30 ottobre. Dopo circa un’ora di contrattazioni, il titolo Atlantia a Piazza Affari perde circa il 2% a 14,97 euro, a fronte di un Ftse Mib positivo dello 0,36%. Intanto Banca Akros esprime il giudizio Accumulate su Atlantia con target di 17 euro.

L’operazione, si legge in una nota di Cdp, prevede anche la sottoscrizione di un term sheet per disciplinare i principali termini e condizioni e gli assetti di governance di una società di nuova costituzione partecipata da Cdp Equity quale primo azionista, Blackstone e Macquarie, che sarà utilizzata per la realizzazione dell’investimento. Cdp, in quanto socio di maggioranza, esprimerà l’AD e il presidente. In una fase successiva, poi, verrebbe previsto il coinvolgimento di altri investitori italiani. Inoltre, secondo quanto si apprende, il credito che Cdp vanta sul debito di Atlantia verrà scontato dal prezzo, ma non subito. Prezzo che prevederebbe uno sconto per i possibili rischi dei danni indiretti del ponte Genova (la cosiddetta manleva).

Gli offerenti propongono ad Atlantia anche la sottoscrizione, entro il 28 ottobre, di un memorandum of understanding tra tutte le parti che disciplini nel dettaglio i principali termini e condizioni dell’operazione. Dalla firma del memorandum, e per circa 10 settimane, Cdp Equity, Blackstone e Macquarie effettueranno la due diligence, al termine della quale potranno rapidamente formulare un’offerta finale per l’acquisto della partecipazione in Aspi. E proprio per questo, “nell’ottica di continuare proficuamente le discussioni tra le parti”, nell’offerta viene espressa “l’aspettativa degli offerenti che il cda di Atlantia rinvii l’Assemblea per la scissione già convocata per il 30 ottobre, che sottende un’operazione diversa da quella prospettata”.

Anche perché la poroposta di Cdp è arrivata al termine di una giornata che ha visto alcuni movimenti da parte degli azionisti esteri di Atlantia con l’obiettivo di frenare un’eventuale proposta di Cdp che non valorizzi adeguatamente Aspi. Il fondo britannico Tci, che valuta Aspi 10-12 miliardi, ha infatti aumentato significativamente la propria partecipazione nel capitale di Atlantia, portandola oltre la soglia rilevante del 10% dal 6-7% che deteneva in precedenza sottoforma di derivati, che ha riscattato per rafforzare i propri diritti di voto): il fondo, che si è da tempo schierato per la scissione e la conseguente quotazione di Aspi in Borsa, starebbe così consolidando la propria posizione per avere maggiore peso nell’assemblea del 30 ottobre, chiamata a deliberare il percorso di “dual track” avviato a fine settembre. Assemblea che il Cda di Atlantia potrebbe però decidere di rinviare, alla luce della mossa di Cdp.

Intanto dall’opposizione vengono espresse preoccupazioni sulla prospettiva di un significativo aumento della presenza dei fondi esteri in Aspi, considerando che il 12% della concessionaria è già oggi in mano straniera (i cinesi di Silk Road hanno il 5%, mentre Allianz attraverso il veicolo Appia Investment ha circa il 7%). “Pd-M5S davanti agli italiani hanno sempre sbandierato di voler riportare sotto il controllo pubblico Autostrade, ma nei fatti stanno consegnando nelle mani di fondi esteri il 70% delle quote”, osserva il deputato e responsabile nazionale Infrastrutture della Lega Edoardo Rixi. “Stiamo mettendo la nostra principale infrastruttura autostradale nelle mani di fondi americani, australiani, cinesi e tedeschi”, avverte il senatore azzurro Maurizio Gasparri.

Il quadro tecnico di Atlantia a Piazza Affari

Atlantia è stata respinta dalla resistenza dinamica discendente ora passante in area 15,40 euro. Un movimento che ha portato il titolo a chiudere il gap rialzista aperto a quota 14,65 e che, se dovesse proseguire, spingerebbe i corsi a ridosso di quota 14, passaggio della media mobile a 50 sedute prima e poi eventualmente alla chiusura di un altro gap ribassista: quello aperto a quota 13,20 lo scorso 14 ottobre. Oltre la resistenza a 15,40, target invece a 16 prima e 16,215 poi, top di inizio giugno.

Il trend di Atlantia nel medio periodo a Piazza Affari

 

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