Asta boom

A cura di Carlo Aloisio, Senior Broker presso Unicredit, per Itforum.it

Nonostante lo spread tra il nostro Btp decennale e quello tedesco sia risalito con punte verso i 280 punti, che significa un rendimento intorno  al 2.94%, per i nostri titoli di stato è stata una settimana importante.

Infatti, appena due settimane dopo l’emissione del nuovo Btp a 15 anni, il Tesoro Italiano ha attirato una domanda record al collocamento sindacato del nuovo BTP trentennale con scadenza il 1 settembre 2049.  Si tratta di un nuovo trentennale, che si affianca a quello con scadenza gennaio 2048, rispetto al quale è riconosciuto uno spread maggiore di 18 punti base. Il nuovo Btp ha ricevuto una solida accoglienza nella fase di collocamento con il book che ha superato i 41 miliardi di euro, a fronte di 8 miliardi emessi sul mercato al prezzo di 99,549 con una cedola finale che è stata fissata al 3.85% (Isin IT0005363111)

La decisione di emettere un nuovo benchmark con scadenza extra-lunga indica l’intenzione del Paese di beneficiare dell’umore attualmente costruttivo del mercato e di continuare a perseguire l’obiettivo di estensione delle scadenze. Questo obiettivo è spesso un elemento che contraddistingue l’inizio dell’anno, in quanto vi è sempre una maggiore liquidità da investire e nel mese di gennaio sono stati numerosi i paesi che hanno emesso carta a lunga scadenza ad esempio in settimana sono uscite la Spagna, con Bonos a scadenza 2033 e la Francia con l’Oat 2039. Questa decisione del Tesoro avrà probabilmente influenza sulle aste governative della prossima settimana, dove gli analisti si aspettano titoli sulle scadenze a 3 e 7 anni e praticamente nulla su quelle di medio-lungo.

Sulla parte corporate nel secondario si sono contraddistinte le obbligazioni della compagnia petrolifera messicana Pemex, che in precedenza erano state sotto pressione negativa. Molti acquisti sono arrivati sul mercato dopo che il neo-presidente messicano, Lopez Obrador, ha annunciato che presto saranno messe in moto delle misure specifiche per aiutare la compagnia, in particolare si presuppone di natura fiscale. Questo aspetto è importante, in quanto nei prossimi mesi si prevede il ritorno di Pemex sul mercato dei capitali per finanziare oltre 5 miliardi di scadenze nel corso dell’anno.

I dati trimestrali hanno avuto un certo impatto sui mercati, se da un lato il settore finanziario ha evidenziato dati positivi con ripercussioni favorevoli in borsa, per Fca è avvenuto in contrario con un rosso del 12% nella seduta di giovedì. Sui bond in precedenza erano stati colpiti quelli del gruppo francese di distribuzione Casino, che hanno performato molto bene sul secondario dopo gli ultimi risultati del trimestre. Recuperi importanti anche per i titoli obbligazionari di Wind e Telecom Italia.

Tra i titoli che nell’ultimo periodo hanno registrato un recupero importante, vi è la General Electric, che dopo una forte crisi che ha portato ad abbassamenti dei rating dalla tripla A storica fino alla soglia dell’investment grade, sembra aver ingranato la marcia con il piano industriale del nuovo management insediatosi qualche mese fa. I primi risultati del nuovo modello di business sono stati migliori delle aspettative ed i titoli sono risaliti. Per fare un esempio la Ge 4.125% 2035 quotata anche sul Tlx di Borsa Italiana (XS0229567440) quotava sui minimi di 91,70 lo scorso 20 novembre ed in queste ultime sedute veniva scambiata a 108.

Molti sono gli emittenti che da inizio anno stanno emettendo covered bond, in questi giorni è stata la volta di Sparebanken Vest Boligkredit, banca norvegese, che ha collocato un nuovo bond garantito che ha come sottostante un pacchetto di mutui residenziali di qualità. L’obbligazione ha scadenza a 7 anni, il rimborso alla pari è previsto il 12 febbraio 2026 e il titolo offre un rendimento di 18 punti base sopra il tasso midswap. Rating del bond AAA e lotto minimo di negoziazione 100.000 euro con multipli di 1.000 euro.

Sempre in Germania i Lander tedeschi hanno collocato un’obbligazione senior: Gemeinsame Bundeslaender con cedola annua fissa pari a 0.625% e scadenza a 10 anni, il 13 febbraio 2029. I titoli (DE000A2NBJ54) sono stati collocati al prezzo di 99.594 per un rendimento a scadenza dello 0.669%. Hanno rating AAA.

Fresenius, azienda multinazionale specializzata in farmaci e tecnologie per infusione, trasfusione e nutrizione clinica, ha collocato 1 miliardo di euro di un’obbligazione a tasso fisso suddivisa in due tranche. Nel dettaglio: 500 milioni di euro di un bond senior (XS1936208252) con scadenza 15 febbraio 2025 e cedola annua fissa pari a 1.875% e 500 milioni di un bond (XS1936208419) con scadenza 15 febbraio 2029 e cedola fissa pari a 2.875%. Entrambi i titoli sono negoziabili per tagli minimi di 1.000 euro.

Bnp Paribas ha collocato complessivamente 1 miliardo suddiviso in vari titoli con scadenze tra il 2020 e il 2023; i tagli sono tra i 150 e i 240 milioni con investimenti minimi di 100.000 euro.  Le cedole variano da 0.08% sulla scadenza più vicino, fino al massimo dell’1.125% sulla scadenza 2023 (XS1949852310)

Sempre dalla Francia, la Banca della Posta, è uscita con 500 milioni di euro a scadenza febbraio 2025 e cedola del 0.33%. Taglio minimo d’investimento a 100.000 euro con multipli di 100.000 euro (FR0013401999).

L-Bank è tornata sul mercato con un’obbligazione in dollari. La banca tedesca ha collocato 1 miliardo di dollari sulla scadenza a 3 anni. Il titolo verrà rimborsato alla pari il 7 febbraio 2022 e offre un rendimento di 7 punti base sopra il tasso midswap, che significa una cedola del 2.625%. Rating dell’obbligazione AAA e taglio minimo da 1.000 euro con multipli di 1.000 (XS1947639305).

Offerta in dollari per la società energetica russa Gazprom, che è uscita con 1,25 miliardi di dollari con scadenza febbraio 2026. La cedola pagata semestralmente è stata fissata al 5.15% su base annua ed il taglio minimo di sottoscrizione è 200.000 euro con multipli di 1.000 (XS1951084471).

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