Atlantia prova il rimbalzo, ci sarà un’offerta di pace al Governo?

Atlantia sempre sotto i riflettori a Piazza Affari, complice la sensazione che le pressioni del Movimento 5 Stelle stiano avendo la meglio sulla prudenza degli altri partner di governo e possano far propendere per la revoca delle concessioni autostradali anziché una sua revisione come finora ampiamente previsto dagli analisti finanziari.

Per evitare un simile esito, che tra l’altro metterebbe a rischio la salvaguardia dei livelli occupazionali (sono 7.350 i dipendenti del gruppo, di cui 700 per la sola Spea Engineering, controllata che si occupava dei controlli di sicurezza finita al centro di un’inchiesta per i presunti falsi report sui viadotti) stante l’ipotesi di un affidamento temporaneo della rete ad Anas, in attesa di una nuova gara d’appalto a cui non è chiaro se potrebbe nuovamente partecipare Autostrade per l’Italia (Aspi), il gruppo Benetton se ha dei “conigli nel cilindro” dovrà rapidamente mostrarli.

Nel concreto il mercato ipotizza un’accelerazione dell’approvazione del piano industriale al 2023 di Aspi che potrebbe essere esaminato già oggi dal Cda della compagnia, mentre domani un Cda di Atlantia potrebbe discutere del tema delle concessioni autostradali e valutare le proposte da presentare al governo per cercare di evitarne la revoca.

Al di là della probabile battaglia legale che la revoca stessa (e un indennizzo ridotto dai 23 miliardi inizialmente ipotizzati a 6 miliardi di euro circa) aprirebbe, Atlantia potrebbe accettare un taglio più incisivo dei pedaggi autostradali e la previsione di maggiori investimenti. Nel frattempo il presidente di Edizione (holding della famiglia Benetton socia di controllo di Atlantia col 30,25%), Gianni Mion, ha mandato chiari segnali di disponibilità a valutare l’ingresso del fondo strutturale F2i (lanciato da Cassa depositi e prestiti, tuttora socia al 14%, ed in cui sono presenti banche come Unicredit e Intesa Sanpaolo, fondazioni bancarie, casse previdenziali, fondi sovrani e asset manager internazionali) nel capitale della stessa Atlantia.

Molta dunque la carne al fuoco che giustifica una volatilità elevata sul titolo, ieri in forte calo ma stamane nuovamente in recupero a Piazza Affari, dove si riporta sui 20,7-20,8 euro per azione, circa un 7% sopra i livelli di 12 mesi fa ma ancora un 6% al di sotto delle quotazioni di tre mesi or sono. A fronte di utili per il momento attesi attorno a 3,17 miliardi di euro ante imposte a fine 2019 (pari a 1,83 euro per azione) e di un dividendo potenziale di un euro a titolo, Atlantia al momento registra un P/E di poco superiore alle 11,2 volte e un dividend yield prospettico attorno al 4,8%.

Il giudizio degli analisti su Atlantia

A causa delle incertezze di natura politica di cui sopra molti analisti fondamentali esprimono tuttavia un giudizio neutrale o solo moderatamene positivo (8 “hold”, a fronte di 3 “buy” e di 5 “outperform”, oltre che di 1 “underperform”), nonostante un target price di consenso che per il momento resta attorno ai 24,3 euro per azione, pari ad un potenziale rialzista implicito del 17% circa. Decisamente cauti anche gli analisti tecnici, che dopo la chiusura di ieri, in netto calo e con volumi in crescita, segnalano l’apertura di un nuovo negativo trend di brevissimo termine.

Trend ribassista anche a breve-medio periodo, dopo che il prezzo ha forato dall’alto verso il basso la media mobile veloce, già inferiore alla media mobile lenta. Finché le quotazioni rimarranno sotto le due medie e queste procederanno distaccate al ribasso il trend negativo rimarrà ben definito, anche se non si possono escludere ribassi di breve respiro. Lo Stocastico fornisce al momento un’indicazione confusa mantenendosi nella banda superiore di oscillazione, mentre l’indicatore di forza relativa (Rsi) è già scivolato nella banda inferiore di oscillazione e dunque pare confermare il quadro e consentire di abbozzare strategie “corte” sul titolo, magari approfittando di qualche recupero come quello odierno.

In giornata le resistenze in caso di rimbalzo sono peraltro indicate a 21,7-22,4 euro per azione, mentre i supporti sono decisamente più vicini a 20,15-20,20 euro (ma in caso di nuova accelerazione ribassista il titolo potrebbe fare rotta verso i 19,70 e poi i 19,30 euro per azione). Il consiglio è dunque di seguire attentamente l’evolvesi della situazione e operare principalmente in ottica di trading, salvo il raggiungimento di un compromesso sul tema delle concessioni autostradali che consenta di avere maggiore visibilità sull’andamento futuro del business.

L’andamento in Borsa di Atlantia negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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