Australia: azioni in rally dopo la vittoria della Coalizione Liberal-Nazionale

A cura di Jason Pidcock, gestore della Asia Pacific Income SICAV di Jupiter Asset Management

L’esito delle elezioni generali australiane dello scorso 18 maggio è stato una sorpresa per molti. I sondaggi avevano mostrato come il Partito Laburista dell’opposizione fosse in vantaggio per quasi due anni rispetto alla Coalizione Liberal-Nazionale di centro-destra in carica. Anche gli exit poll avevano evidenziato che il Partito Laburista avrebbe battuto all’ultimo la coalizione per pochi voti. Tuttavia, appena arrivati i risultati, presto è diventato chiaro che Scott Morrison sarebbe stato primo ministro per un altro mandato.

Ci sono molti modi di interpretare il risultato, ma la chiave di volta è stata la netta divisione tra le politiche favorevoli alle imprese offerte dal governo in carica ed un programma di riforme proposto dall’opposizione, che avrebbe previsto un cambiamento significativo del regime fiscale, mettendo a rischio l’occupazione in alcuni dei settori economicamente più importanti dell’Australia. L’Australia non ha subito una recessione economica dall’inizio degli anni Novanta ed è uscita dalla crisi globale finanziaria relativamente indenne. A seguito di alcune difficoltà derivanti da una crescita più lenta della Cina – il principale partner commerciale del Paese – l’approccio dello Stato sembra essersi mantenuto cauto.

I mercati hanno risposto positivamente al risultato delle elezioni: il lunedì successivo al voto, l’indice S&P/ASX 200 ha chiuso a +1,7% raggiungendo il picco degli ultimi 11 anni, mentre il dollaro australiano ha registrato un +0,8% rispetto a quello Usa.

Si tratta di una notizia positiva per la Asian Pacific Income SICAV di Jupiter, che ha visto l’Australia come una Paese chiave per gli investimenti fin dall’arrivo del gestore alla guida del fondo nel 2016. Attualmente, più di un quarto della strategia è investito in Australia; abbiamo una significativa esposizione al settore finanziario attraverso partecipazioni come Westpac, Suncorp e Macquarie Group. In termini di esposizione ai titoli consumer, riteniamo che Wesfarmers, Star Entertainment e, in generale, Scentre (proprietario di centri commerciali) dovrebbero essere i beneficiari a più lungo termine dei risultati elettorali.

Come ci saremmo aspettati, il settore finanziario ha avuto una risposta molto positiva, con le banche, in particolare, che hanno registrato un rally subito dopo l’annuncio. Il rischio di un aumento della tassazione bancaria – a fronte di un’imposta di 640 milioni di dollari australiani sulle maggiori banche del paese proposta dal partito di opposizione laburista australiano – dovrebbe ridimensionarsi grazie al risultato elettorale. Ci aspettiamo anche che i titoli del settore minerario e consumer beneficeranno del risultato, e in particolare che le azioni del settore dei beni di consumo saranno sostenute dalla promessa del partito della Coalizione Liberal-Nazionale di continuare a ridurre le tasse sul reddito nei prossimi tre anni.

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