Azimut accelera dopo l’accordo “di massima” Ue-Gran Bretagna

L’ottobre 2019 verrà ricordato come il mese degli accordi “di massima” per cercare di appianare problematiche geopolitiche che si trascinano da alcuni anni. Dopo il tweet di Donald Trump che esprimeva fiducia sulla possibilità di un accordo parziale con la Cina su alcuni dei temi oggetto di serrato confronto commerciale tra i due paesi, anche tra la Gran Bretagna e l’Unione Europea è stata trovata un’intesa di massima per una Brexit “ordinata”, intesa che peraltro dovrà ricevere il via libera, per nulla scontato, del parlamento britannico, dove si sono schiantati finora tutti i precedenti tentativi di accordo. L’unica cosa certa è che, sia che l’accordo sia ratificato sia che il governo debba varare misure “straordinarie” per gestire una Brexit “al busio”, fino a fine 2020 non cambierà assolutamente nulla.

Quanto basta per far rifiatare il comparto finanziario europeo, coi titoli del risparmio gestito italiano che continuano a guadagnare terreno, anche grazie ai buoni giudizi in arrivo dai broker. Sotto i riflettori potrebbe oggi finire Azimut, già ieri in deciso spolvero (+1,1%), che da inizio anno guadagna oltre l’84% con una capitalizzazione che ormai sfiora i 2,5 miliardi di euro. Forse proprio a causa del forte incremento di valore registrato a inizio anno, il titolo Azimut ha peraltro rallentato nettamente negli ultimi mesi essendo tuttora sui livelli di tre mesi fa, rispetto al +11,7% segnato da Poste Italiane, al +10,9% di Banca Mediolanum o al +15,7% di Anima Holding (mentre anche Banca Generali ha comunque guadagnato il 5,5%).

Il giudizio degli analisti su Azimut

In un report oggi Equita Sim ritocca il target price di Azimut, da 19 a 19,2 euro per azione, rispetto ai 17,4 euro a cui si riporta stamane il titolo in apertura di giornata (+1%) a Milano, peraltro confermando un giudizio neutro (“hold”). Gli analisti hanno infatti alzato le stime sugli utili 2019 di un 2% a 332 milioni di euro per tener conto di migliori attese sulle commissioni di performance, mentre per quanto ai conti del terzo trimestre, che saranno pubblicati il 7 novembre, Equita non si attende particolari novità rispetto ai trend del secondo trimestre.

Gli uomini di Equita Sim restano piuttosto conservativi nelle loro previsioni, visto che il consenso parla di un utile 2019 pari a 360 milioni ante imposte, ovvero di 1,79 euro per azione, mentre il dividendo potrebbe essere pari a 1,15 euro. Ciò implicherebbe un P/E di 9,7 volte e un dividend yield del 6,6% decisamente appetibile. In compenso il target price medio è notevolmente inferiore a quanto indicato da Equita Sim e oscilla ancora attorno ai 17 euro, significativo forse della prudenza con cui altri broker guardano al titolo e attendono di aggiornarne target price e giudizio. Non a caso sono ben sei in tutto i report neutrali (“hold”), a fronte di tre positivi (un solo “buy” e due “outperform”) e di due negativi (entrambi “sell”).

Più “sul pezzo” come spesso accade gli analisti tecnici, che segnalano la ripresa del trend ascendente di brevissimo periodo nell’ambito di un trend comunque fortemente positivo a breve e più moderatamente positivo a medio-lungo termine. Centrata la prima resistenza in area 17,40-17,45 euro, il titolo potrebbe ora allungare il passo almeno verso i 17,55 euro per azione, eventualmente estendendo il rimbalzo sino ai 17,70-17,75 euro. In caso di prese di beneficio, Azimut potrebbe invece riportarsi sotto i 17 euro e più precisamente in area 16,8-16,7 prima e poi sui 16,6-16,4 euro.

Visto che il recupero di ieri è avvenuto con volumi di scambio in buon rialzo e che i prezzi si sono già riportati sopra la media mobile veloce (che a sua volta già si muove sopra quella lenta), il quadro tecnico positivo è pienamente confermato e suggerisce di operare al rialzo. Attenzione solo allo stocastico, in ipercomprato e dunque potenziale segnale della necessità di un raffreddamento delle quotazioni a brevissimo termine, mentre l’indicatore di forza relativa (Rsi), pur oscillando nella parte alta non è ancora in ipercomprato. Chi non ha il titolo in portafoglio potrebbe dunque attendere che le quotazioni si riportino verso i supporti indicati per entrare con maggiore decisione, in caso contrario si può provare a prendere profitto una volta raggiunti i target indicati o mantenere il titolo in vista di un proseguo del trend rialzista anche dopo un eventuale breve storno delle quotazioni.

La performance di Azimut in Borsa negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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