Azionario emergente: opportunità in uno scenario incerto

A cura di Tom Wilson, Head of Emerging Market Equities, Schroders
Nel corso del 2018 l’indice MSCI Emerging Markets ha perso più del 10%, con un calo superiore al 20% rispetto ai massimi dello scorso gennaio. La normalizzazione della politica monetaria negli USA e il crescente divario nella crescita hanno favorito la forza del dollaro, con un impatto negativo sulle valute e sulle condizioni finanziarie dei Mercati Emergenti. Inoltre, il calo nell’emissione di credito in Cina e la crescente incertezza sull’outlook commerciale hanno avuto un impatto negativo sulla crescita cinese e sul commercio globale.
Questa situazione rappresenta un’opportunità di acquisto interessante, oppure è meglio mantenere un approccio cauto sul futuro? Per rispondere bisogna considerare diversi fattori.
Valutazioni nell’azionario emergente
Le valutazioni nel complesso sono attraenti, con rapporti prezzo-patrimonio netto e prezzo-utili al di sotto delle medie di lungo periodo. Nonostante il sentiment cauto, le allocazioni da parte degli investitori rimangono consistenti, in seguito ai significativi flussi verso fondi dedicati ai Mercati Emergenti nel 2017. I multipli delle valutazioni riflettono una view molto cauta riguardo all’outlook degli utili. Le revisioni delle previsioni sugli utili per azione sono state negative e potrebbero rimanere tali, impedendo il recupero dei multipli.
Le tensioni commerciali
L’annuncio del rinvio nell’aumento dei dazi USA sui prodotti cinesi, inizialmente previsto per il 1° gennaio, è una notizia positiva. Tuttavia, il conflitto tra i due Paesi non riguarda semplicemente i volumi commerciali, ma anche questioni come il trasferimento tecnologico. È probabile che gli USA esigano concessioni che la Cina potrebbe interpretare come tentativi di limitare le proprie aspirazioni economiche e la propria influenza globale. Di conseguenza, ci aspettiamo che le tensioni riprendano nel 2019.
Oltre al potenziale aumento dei dazi esistenti, è possibile che siano imposti dazi ulteriori sui rimanenti 270 miliardi di dollari di beni che la Cina esporta negli USA, anche se ciò avrebbe un impatto inflazionistico più marcato sui consumatori statunitensi. Il conflitto commerciale può colpire le supply chain di molti settori e probabilmente avrà un impatto anche sulla fiducia e gli investimenti delle aziende. Una nuova escalation avrebbe un ulteriore effetto negativo sul sentiment e creerebbe incertezza.
Non crediamo che si possa giungere ad una facile risoluzione del conflitto. Tuttavia, se la tregua attuale dovesse durare, ciò avrebbe un effetto positivo sui mercati, soprattutto se sommato agli stimoli in Cina e alla debolezza del dollaro.
La situazione in Cina
In Cina l’inasprimento normativo ha generato un calo nell’erogazione del credito, mentre il Governo sta dando priorità alla qualità della crescita. Ciò ha determinato un rallentamento del momentum economico. Nella seconda metà del 2018 gli stimoli monetari, fiscali e infrastrutturali sono stati ripristinati, in aggiunta ad una maggiore tolleranza a livello normativo. Crediamo che gli stimoli saranno relativamente contenuti in confronto ai casi passati.
L’andamento del dollaro USA
L’andamento del dollaro ha una forte correlazione inversa con la performance dell’azionario emergente. Ci aspettiamo un modesto indebolimento del dollaro nel 2019. Infatti, la valuta è costosa ed è probabile un rallentamento del momentum economico degli USA, dato il venir meno degli stimoli fiscali e l’effetto ritardato dell’inasprimento monetario. Se il dollaro si indebolisse e il picco dei rendimenti dei Treasury a 10 anni fosse ormai alle spalle, allora le valute, le economie e i mercati dei Paesi Emergenti potrebbero beneficiarne.
Opportunità di investimento nei Mercati Emergenti
Analizzando le singole azioni dei Mercati Emergenti, riteniamo vi siano opportunità in termini di crescita, valutazioni e utili. Abbiamo una view positiva sulla Corea, che è esposta alla crescita globale, ma le cui valutazioni in certi casi prezzano utili in negativo. La Russia è molto attraente in termini di flussi di cassa, rendimenti e valuta. In Brasile permane il rischio politico, ma il programma del nuovo Presidente potrebbe supportare un recupero della crescita. L’outlook è favorevole anche per Polonia e Ungheria, date le buone prospettive sugli utili e le valutazioni interessanti.
In conclusione, le valutazioni complessive dei Mercati Emergenti sono incoraggianti. Continuiamo a monitorare quanto il rischio di un’ulteriore escalation delle tensioni commerciali sia già stato prezzato, il potenziale di indebolimento del dollaro nel 2019 e se gli stimoli in Cina saranno sufficienti a placare i timori sulla crescita. Questi fattori potrebbero favorire la performance dei Mercati Emergenti nel 2019. Tuttavia, la forza del potenziale recupero è limitata da un outlook globale più cauto, con gli Stati Uniti in una fase avanzata del ciclo economico e monetario, e un rallentamento atteso della crescita cinese a medio termine.

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